VERSO LA NORMALITÁ
PADOVA Anche nelle Rsa si cerca di tornare alla normalità.

Lunedì 10 Maggio 2021
VERSO LA NORMALITÁ PADOVA Anche nelle Rsa si cerca di tornare alla normalità.
VERSO LA NORMALITÁ
PADOVA Anche nelle Rsa si cerca di tornare alla normalità. Dopo 14 mesi vissuti drammaticamente, le case di riposo padovane cercano di ricominciare a vivere. La settimana scorsa, la Conferenza delle Regioni ha messo nero su bianco un protocollo avvallato dal Governo che consentirà entro la fine del mese di far tornare le visite dei familiari, finalmente in presenza. Di conseguenza le pareti di plexiglass, le videochiamate e gli abbracci avvolti dal cellophane, potranno progressivamente diventare un brutto ricordo.
L'INIZIO
A bruciare tutti sul tempo sarà l'Ira che, già da questo pomeriggio, consentirà ai parenti dei suoi ospiti di incontrare i loro cari come avveniva fino al febbraio dell'anno scorso. A confermarlo è il presidente dell'Ipab Fabio Incastrini. «Partendo dal presupposto che tutti i nostri ospiti sono stati vaccinati spiega Incastrini per noi è fondamentale cercare di far tornare un po' di normalità nelle nostre strutture. In attesa dei protocolli ufficiali, abbiamo deciso di partire già da domani (oggi per chi legge, ndr) pomeriggio con gli incontri. Fortunatamente gli spazi che abbiamo a disposizione ci consentono di accogliere i familiari per la visita settimanale in assoluta sicurezza». «In via Beato Pellegrino aggiunge gli incontri si terranno in giardino e, in caso di maltempo, nella grande sala polifunzionale che garantisce senza problemi il distanziamento sociale. Al Bolis di Selvazzano, invece, possiamo contare sul giardino Alzheimer. Al Piaggi di piazza Mazzini, infine, gli incontri con i parenti si tengono ormai da tempo, dal momento che la struttura ospita persone autosufficienti che sono in grado di osservare senza problemi tutte le regole legate al distanziamento sociale». «Per noi è fondamentale garantire la qualità dei rapporti tra i nostri ospiti e le loro famiglie conclude Incastrini Nei giorni scorsi un medico dell'Ulss ha fatto un sopralluogo nelle nostre strutture e ci ha confermato che gli spazi sono idonei ad ospitare gli incontri. In tutti i casi, attendiamo i protocolli definitivi per eventuali adeguamenti».
L'ATTESA
Dovranno, invece, attenere ancora almeno un settimana per riabbracciare (o quasi) i loro cari i familiari gli ospiti ricoverati al'Oic della Mandria. «Il green pass che si ottiene se vaccinati o se si è guariti dal Covid può sicuramente facilitare la gestione, permettendo anche un miglior tracciamento dice Lorena Barison, dirigente della Civitas Vitae alla Mandria Gli ospiti aspettano con trepidazione le visite e noi non vediamo l'ora. Entro metà mese dovremmo essere pronti per le visite all'esterno e con il green pass potranno ritrovarsi piccoli nuclei familiari, fare delle attività, passeggiare nel parco. Per ora ci limitiamo a una visita a settimana dietro allo schermo di plexiglass». Nella Rsa di Cittadella, invece si stanno già tendendo gli incontri all'aperto. «Del protocollo abbiamo letto sui giornali, ancora non ci è arrivato nulla di ufficiale perciò attendiamo conferma la presidente Ornella Pettenuzzo Intanto stiamo andando avanti con visite all'aperto quando il tempo lo permette oppure attraverso il vetro o ancora con le videochiamate».
Secondo Bruno Coccato, presidente del Craup di Piove di Sacco, sarà indispensabile «almeno il tampone rapido per chi entra». «Non possiamo più rischiare, si sta chiudendo un periodo davvero difficile per le nostre realtà. È vero, gli ospiti sono vaccinati, ma l'attenzione non deve diminuire». Per prudenza, infine, c'è chi aspetta l'ufficialità per muoversi come il Configliachi di Padova o la Casa Scarmignan di Merlara. I dirigenti dell'Ipab guidata da Angelo Fiocco, per esempio, ipotizzano visite all'aperto.
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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