«Un botto terribile e le urla del ragazzo che chiedeva aiuto»

Domenica 24 Giugno 2018
«Un botto terribile e le urla del ragazzo che chiedeva aiuto»
LA TESTIMONIANZA
CITTADELLA «Ci siamo svegliati all'improvviso sentendo un botto terribile. Pensavamo che stessero entrando in casa i ladri perché ci è capitato altre volte, ma quando io e mio marito abbiamo aperto la finestra della camera, abbiamo visto l'auto nel fossato, addosso al ponte d'ingresso della nostra casa. All'esterno c'era un ragazzo che chiedeva ripetutamente aiuto». Nelle parole della signora Amabile Roccon, che con il marito Gianni Barichello abita al civico 9 di via Santa Lucia, c'è tutto il dramma dell'incidente avvenuto alle 3,15 della notte tra venerdì e sabato.
La strada porta verso il vicentino, dritta fino a Tezze sul Brenta, dove abitano tutti e cinque i ragazzi coinvolti nell'incidente.
Il cambio di provincia è a soli 150 metri dall'abitazione della famiglia Barichello: due passi, finisce Padova e inizia Vicenza. I coniugi sono stati i primi ad allertare i soccorsi, uscendo poi di casa per fare quanto possibile per salvare i ragazzi incastrati nella macchina.
Altre auto sono fermate poco dopo. Nonostante fosse il cuore della notte, era venerdì e soprattutto era in corso la Festa delle Rane, tradizione giunta al 40° anno nella frazione a nord-ovest di Cittadella. C'era quindi parecchio movimento. Il suono della musica si è mischiato a quello delle sirene di ambulanze, vigili del fuoco e polizia stradale. Dall'area dei festeggiamenti, in mezzo al verde a due passi dal fiume Brenta, provenivano i giovani diretti verso casa. Il rettilineo che attraversa il centro della frazione diventa poi un ampia curva verso destra se si va a Tezze, come appunto stavano facendo i cinque amici. In entrambi i lati della strada ci sono fossati, la zona è ancora ricca di campagna. Con la luce del giorno si nota che non c'è nessun segno di frenata sull'asfalto. La traiettoria dell'Audi A3 2.0 Tdi grigio chiaro è stata quindi più ampia. E' entrata nella canaletta fermandosi dopo poco meno di venti metri contro il ponte in cemento del civico 9.
«La persona che era alla guida aveva la porta bloccata. Altri due rantolavano mentre era incosciente il ragazzo che poi è deceduto - continua la signora - Abito qui da 14 anni e questa lo sanno tutti che è una curva pericolosa, ma nonostante questo in tanti corrono. Corrono troppo. Ci sono stati altri incidenti, ma mai uno di questa gravità che io ricordi. Dopo quello che ho visto questa notte non sono più riuscita a tornare a dormire».
In entrambi i sensi di marcia lungo il tratto di strada ci sono delle postazioni autovelox. La curva è illuminata. Di certo chi era alla guida non può non conoscere com'è la strada e soprattutto non sapere che quella curva va affrontata con particolare attenzione. Il limite di velocità, essendo centro urbano, è di 50 chilometri orari: «Siamo molto addolorati e dispiaciuti per quanto è successo - sono le parole del vice sindaco Marco Simioni che risiede e poche centinaia di metri dal luogo del sinistro - Più volte la Polizia locale fa dei controlli nella zona. La curva è impegnativa e per questo è segnalata anche con luci lampeggianti. La potenziale velocità dei mezzi non si può ridurre con dissuasori poiché la strada è della Provincia e non si possono posizionare».
Michelangelo Cecchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci