Ubriaco, gli negano la birra e lui accoltella il titolare

Giovedì 22 Agosto 2019
CRIMINALITÀ
PADOVA Ubriaco, ormai in piena notte, vuole bere ancora. Così vede un kebab aperto e chiede un alcolico, nonostante il titolare stia quasi ormai abbassando la serranda. Scatta così la violenza: l'ubriaco si ribella e ferisce il fratello del titolare alla mano con un arma tagliente, una lametta che teneva nascosta. È successo all'1.40 di mercoledì notte, in via Falloppio, al kebab Istambul.
Sul posto, dopo la richiesta di intervento del titolare, sono arrivate le pattuglie delle Volanti che hanno trovato e fermato il responsabile, un 29enne tunisino che è stato denunciato.
Mercoledì sera era ormai arrivata l'ora di chiudere il ristorante fast food specializzato nella pietanza mediorientale. Il titolare e suo fratello stavano ormai abbassando la serranda quando si è presentato davanti a loro il 29enne, completamente ubriaco. Voleva bere, ancora. Una birra o qualsiasi altra cosa alcolica. I due fratelli, dunque, gli hanno detto che ormai era tardi e che stavano chiudendo. Il tunisino ha iniziato a protestare vigorosamente, ma i due ristoratori hanno cercato di allontanarlo.
Il nordafricano ha reagito con un'incredibile violenza. Ha tirato fuori una lametta e ha cercato di colpire i due, rei di non avergli dato da bere ancora. Un paio di fendenti finiscono nel vuoto, uno, invece, colpisce il fratello del titolare alla mano. Un taglio profondo da cui inizia a sgorgare parecchio sangue. Avuta la sua vendetta, il tunisino ha pensato di fuggire, prima di finire nei guai, visto che il titolare aveva già chiamato sia il Suem che il 113.
I poliziotti, però, non hanno faticato molto per trovarli: gli agenti hanno individuato il magrebino poco distante, in via Altinate.
Fermato e reso inoffensivo, l'uomo è stato portato in Questura. Identificato per un 29 enne, dall'esito dei riscontri emergeva che lo stesso era sottoposto all'obbligo di presentazione presso i Carabinieri di Prato della Valle. Lo straniero è stato indagato per minacce e porto abusivo di armi e segnalato per un aggravamento della misura cautelare già in atto.
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