Tre scenari della Procura per decifrare il disastro

Martedì 22 Giugno 2021
Tre scenari della Procura per decifrare il disastro
L'INCHIESTA
PADOVA Disastro aereo, è questo il reato per cui la Procura della Repubblica ha avviato le indagini sull'incidente di sabato all'ora di pranzo costato la vita al magnate lombardo Egidio Gavazzi di 84 anni. Il suo Beechcraft Bonanza, invece di atterrare sulla pista dell'aeroporto Allegri si è schiantato sulla piazzola di un ex distributore di benzina. Solo la buona sorte ha evitato una strage, perchè il velivolo non ha impattato sulle auto in transito su via Sorio e ha evitato di sfracellarsi su un palazzo.
Il pubblico ministero Roberto D'Angelo titolare del fascicolo, al momento aperto contro ignoti, sta valutando tre ipotesi: l'errore del pilota, una cattiva manutenzione dell'aereo, e infine un errore da parte degli operatori della torre di controllo. Non verrà invece ordinata l'autopsia sul corpo dell'anziano, perchè nell'incendio del velivolo è morto carbonizzato. Il medico legale è dunque impossibilitato ad appurare se Gavazzi è stato colto da un malore. Anche questa è una possibile spiegazione dell'incidente, considerando l'avanzata età del pilota.
Il Beechcraft Bonanza, meglio conosciuto come la Rolls Royce dei cieli con i suoi trecento cavalli di potenza, rimane sotto sequestro a disposizione dei tecnici dell'Enac (ente nazionale aviazione civile) chiamati a indagare sul caso insieme ai carabinieri intervenuti per primi in via Sorio.
L'INCIDENTE
Egidio Gavazzi, 84enne magnate lombardo impegnato nell'editoria scientifica, avrebbe dovuto atterrare pochi minuti prima delle 13 nella pista numero 4 dell'aeroporto Allegri. Alla cloche del suo velivolo monomotore Beechcraft A 35 Bonanza proveniva dallo scalo di Bresso dove ha sede l'Aeroclub Milano di cui era socio. Poco meno di cinquanta minuti di volo per arrivare alla meta. Gavazzi con tutta probabilità ha calcolato male i tempi di atterraggio. I testimoni dicono di averlo visto piombare sulla pista ad un'altezza eccessiva ed una velocità non consona.
L'anziano pilota si è rapidamente reso conto di non riuscire a completare la manovra entro i limiti della pista. A quel punto ha ridato potenza al motore nel disperato tentativo di risalire in quota. Mentre stava compiendo quest'operazione ha effettuato anche un'improvvisa sterzata verso destra, per non correre il rischio di sfracellarsi contro la recinzione dell'Allegri. É in quel momento che avrebbe perso il controllo del Beechcraft, che si è pericolosamente inclinato verso il basso urtando e abbattendo i rami di un pino a fianco dell'ingresso dell'aeroporto, sorvolando di poco la trafficatissima via Sorio e schiantandosi nella piazzola abbandonata dall'altra parte della strada, non prima di aver divelto anche il cavo della pubblica illuminazione.
GLI INQUIRENTI
La Procura, attraverso i tecnici dell'Enac e i carabinieri, ha avviato un'indagine per disastro aereo. Gli inquirenti stanno lavorando a tre ipotesi di reato. La prima è l'errore del pilota in fase di atterraggio. E per appurare se c'è stato uno sbaglio da parte dell'anziano imprenditore lombardo, gli investigatori devono acquisire le comunicazioni via radio tra Gavazzi e la torre di controllo, e anche la scatola nera dell'aereo. La seconda ipotesi è una cattiva manutenzione del velivolo, e in questo caso devono essere passate al setaccio tutte le revisioni a cui è stato sottoposto il Beechcraft Bonanza. Infine, le comunicazioni via radio serviranno agli investigatori per capire se c'è stato un errore nel dare le istruzioni al pilota da parte dei tecnici della torre di controllo. I carabinieri invece hanno già sentito le testimonianze di almeno un paio di persone, che hanno assistito all'incidente.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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