Travolta da un'auto, poi il pirata si pente

Lunedì 23 Luglio 2018
L'INCIDENTE
MONSELICE Pirata della strada investe una diciassettenne e scappa, poi si pente e ritorna nel luogo del sinistro per costituirsi. Grave incidente stradale all'alba di ieri lungo via Adriatico a Jesolo. Alle 5 un 26enne di Casale Sul Sile (Treviso), mentre si trovava alla guida di un'Alfa Giulietta, ha travolto alle spalle una ragazza minorenne, Z.C., 17 anni di Monselice che in quel momento, dopo aver trascorso la serata in città, stava camminando sul ciglio destro della strada. L'impatto con l'auto è stato particolarmente violento, tanto da far volare di alcuni metri la ragazza, piombata poi violentemente a terra. Il tutto sotto gli occhi del 26enne trevigiano che anziché fermarsi per accertarsi delle condizioni della ragazza e allertare i soccorsi si è dato alla fuga, nel disperato tentativo di far perdere le proprie tracce. Una scena terribile, che ha impressionato non poco gli altri automobilisti di passaggio che in un primo momento hanno pensato al peggio. A dare l'allarme è stato un ragazzo, un amico della 17enne, che stava camminando assieme a lei e solo sfiorato dall'auto.
Senza perdere istanti preziosi il giovane ha allertato le forze dell'ordine cercando allo stesso tempo di ricordare quanti più dettagli possibili utili per individuare il pirata dalla strada. Sul posto si è precipitata l'ambulanza del 118.
LE INDAGINI
Dopo le prime cure, il personale sanitario ha trasportato la ragazza all'ospedale di San Donà da dove poi è stato disposto il successivo trasferimento all'ospedale di Mestre. Nell'urto la 17enne avrebbe riportato diverse fratture e per questo è stata ricoverata in prognosi riservata anche se fortunatamente secondo i medici non sarebbe in pericolo di vita. Sul luogo dell'incidente è quindi intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri della stazione di Jesolo che hanno avviato immediatamente le indagini del caso. Grazie ai racconti del ragazzo i carabinieri, nelle prime ore di ieri mattina, sono riusciti a rintracciare l'auto, parcheggiata come se non fosse accaduto nulla nel giardino di casa del 26enne. Lo stesso che nel frattempo, pentito per quanto accaduto e preso dai rimorsi, ha fatto ritorno nel luogo dell'incidente per costituirsi e ammettere le proprie responsabilità.
Non è escluso che a convincerlo ad ammettere le sue colpe sia stato un confronto con qualche conoscente, forse con alcuni dei suoi famigliari. La definitiva conferma di quanto accaduto è arrivata poco dopo dagli accertamenti sull'automobile, di proprietà della sorella del 26enne e sulla quale i carabinieri hanno riscontrato dei segni compatibili con l'investimento. Per questo è scattato il sequestro dell'auto mentre il 26enne è stato denunciato per lesioni personali stradali gravissime, con fuga del conducente. I carabinieri stanno continuando gli accertamenti, in particolare per ricostruire quanto accaduto prima dell'incidente. Vale a dire perché i due ragazzi, che avrebbero passato la serata in città, stavano camminando ai lati della strada regionale 43, la via che conduce a Mestre e Treviso, una strada trafficata e pericolosa.
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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