«Trasporti pubblici ridotti all'osso, così la città non conta più nulla»

Lunedì 1 Giugno 2020
MOBILITÀ
PADOVA «Il problema del trasporto pubblico è che Padova ormai non conta più nulla». Anche Adl Cobas ora interviene sul braccio di ferro tra il Comune e Busitalia. È di un paio di giorni fa, infatti, la notizia di una lettera firmata dal sindaco Sergio Giordani e dal suo vice Arturo Lorenzoni ai vertici di Busitalia in cui si chiede una cosa molto semplice: potenziale le corse di bus e tram, possibilmente adottando l'orario estivo. Da parte dell'azienda che gestisce il trasporto pubblico di Padova e provincia, però, non sarebbe ancora arrivata una risposta. Una circostanza che avrebbe irritato palazzo Moroni. «Con l'amministrazione comunale c'è, da sempre, un rapporto di collaborazione ha cercato di gettare acqua sul fuoco il presidente della partecipata di Ferrovie dello Stato Andrea Ragona . Da quando è iniziata la crisi sanitaria, monitoriamo quotidianamente l'utenza dei nostri mezzi. Nel caso i cui dovessimo registrare un incremento della domanda, siamo pronti a potenziare le corse». «La prospettiva dell'azienda, purtroppo, è completamente sbagliata ha polemizzato ieri Stefano Pieretti di Adl Cobas . È del tutto evidente che la richiesta di trasporto pubblico aumenterà solamente quando si offriranno più corse. Se il servizio rimarrà ridotto all'osso, la gente preferirà sempre muoversi con l'auto». «La questione è molto semplice ha rincarato la dose il sindacalista di base in Busitalia Padova non conta assolutamente nulla, a comandare è solamente Firenze. Di conseguenza, ogni richiesta è destinata a cadere nel vuoto». «Anche gli amministratori di Busitalia Veneto, possono fare fino ad un centro punto ha continuato il problema è a monte. La fusione tra Aps e Busitalia ha costretto Padova all'irrilevanza. Giusto per fare un esempio, dopo le nostre proteste, abbiamo ottenuto che agli autisti venga misurata la temperatura corporea una volta al giorno. Peccato che i termometri ci siano al deposito di via Rismondo, ma non a quello della Guizza. Questo la dice lunga sulla considerazione che questi signori hanno dei loro dipendenti».
I MEZZI
Polemiche a parte, ieri, dopo uno stop durato due mesi e mezzo, è tornato il servizio festivo del trasporto pubblico. Anche se con un orario ridottissimo si è cominciato con meno corse anche rispetto all'orario estivo che significa, in molti casi, una corsa all'ora da ieri, nei giorni festivi, i padovani potranno tornare a spostarsi con i mezzi pubblici. A causa di alcuni lavori di manutenzione, in prossimità della fermata Saimp, ieri, il tram non è entrato in servizio ed è stato sostituito dagli autobus. Da domenica 7 giugno, però, anche il serpentone blu tornerà in pista la domenica. Oltre alle corse urbane sono state garantite le linee che portano ad Abano terme, Montegrotto e Torreglia. Per quel che riguarda l'extraurbano, poi, erano in servizio anche i bus che collegano la città con Chioggia e Sottomarina. Tornando agli orari, era è prevista qualche corsa in più durante il pomeriggio. In tutti i casi, entro le 20.30 tutti i mezzi sono rientrati in deposito. Con il ritorno del servizio festivo, Busitalia entra quasi appieno nella fase 2. Per mettere in sicurezza i suoi bus e, di conseguenza, tutti i passeggeri, la partecipata di Ferrovie dello Stato ha messo, però, in campo una serie di iniziative che dovrebbero garantire il distanziamento sociale. Dall'inizio del mese, per esempio, a bordo degli autobus sono stati predisposti dei cartelli che indicano dove ci si può sedere e dove no. Per i posti in piedi, invece, bisogna rispettare la distanza di sicurezza di un metro. Quotidianamente l'azienda provvede alla sanificazione dei mezzi.
Alberto Rodighiero
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