Tra le motociclette l'addio a Omar

Giovedì 20 Giugno 2019
Tra le motociclette l'addio a Omar
RUBANO
Gli amici in sella alle loro moto l'hanno scortato fin sul sagrato, appoggiate sul feretro le due magliette rosse della Ducati, le sue preferite. Poi l'ingresso in chiesa della bara portata a spalla dagli amici e dal fratello. Ieri mattina l'affetto per Omar Tiso si è raccolto tutto a Villaguattera come in un grande abbraccio: chi non ha potuto pendere posto nella chiesa parrocchiale, che si è riempita rapidamente, ha sfidato il caldo e il sole rimanendo in piedi all'esterno. Erano in tanti a seguire il funerale dagli amplificatori che hanno dato la possibilità a tutti di partecipare all'ultimo saluto al 33enne meccanico, morto tragicamente domenica in sella alla sua Ducati.
Ad accompagnarlo in chiesa il papà Flavio, la mamma Fosca, la sorella Barbara e il fratello Denis, assieme a parenti ed amici. «Omar ha avuto un cuore che sapeva ascoltare - ha detto don Savino, parroco di Villaguattera - lui salutava per primo tutti, educato dai suoi genitori ad avere un cuore aperto verso gli altri. Lo ricordo da chierichetto: quanto entrava in sacrestia portava con sé una ventata di gioia, un ottimismo che scaldava i cuori. Il suo garage di casa, messo a disposizione dai genitori, era un luogo di incontro con gli amici, dove parlare e divertirsi. Nell'epigrafe si ricorda Omar con la frase Operativo fino alla fine e il Signore ama chi opera non solo per sé, ma anche per gli altri».
«E così era Omar con la sua grande passione ha continuato il sacerdote -, cercava di imparare e non teneva per sé questo sapere, ma lo regalava agli altri. Era un ragazzo che costruiva relazioni umane. La vita continua nel vivere ciò che Omar ha seminato: bontà, sevizio, pace e tenerezza».
A portare la vicinanza dell'intera comunità alla famiglia del trentatreenne, anche il sindaco di Rubano Sabrina Doni. «Qui con noi oggi c'è tutta Rubano ha detto -, in questi giorni ho ricevuto tantissimi messaggi di persone che non conoscevano Omar, ma che mi hanno pregato di portarvi i saluti e la loro vicinanza. La comunità di Villaguattera nello specifico ha già avuto modo di farsi compagna di strada di chi vive un momento di dolore così forte: sentitelo tutto, questo affetto».
Stretta al fratello Denis, la sorella Barbara ha trovato la forza di parlare a nome della famiglia. «Non è per niente facile ha detto trattenendo a fatica le lacrime -, non ce lo meritavano noi e non se lo meritava lui. Mio fratello voleva bene a tutti indistintamente: per chiunque Omar era Omar, bastava dire solo il suo nome. Se si aveva un problema con la moto, la macchina, in famiglia, con gli amici, lui trovava la soluzione. Aveva un parola per tutti. Siete in tanti: grazie, grazie, grazie».
A ricordarlo anche un amico che condivideva con lui la passione per i viaggi in moto: «Eri un fratello per me, una persona speciale. Ciao Omar». In questi giorni di dolore anche il sindaco di Dimaro Folgarida (Trento) Andrea Lazzaroni, località dove domenica è avvenuto l'incidente, ha ringraziato con un messaggio sulla pagina facebook del Comune le persone che spontaneamente hanno confortato la famiglia di Omar. «La famiglia scrive il sindaco - mi ha pregato di portare i ringraziamenti ai vigili del fuoco, alla Croce Rossa, ai carabinieri di Male', a don Stefano ai nostri dipendenti e al paese che ha riservato loro grande vicinanza». Fuori di chiesa il feretro è stato accolto da due ali di motociclette.
Barbara Turetta
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