Tesoro da 160 milioni, le società del Comune

Giovedì 2 Luglio 2020
PALAZZO MORONI
PADOVA Giordani chiude la partita delle partecipate e designa Saia al Maap. L'opposizione, però, non ci sta e va all'attacco: «Si premia chi ha fatto cadere la giunta Bitonci». L'ex senatore del Pdl al vertice del Mercato agroalimentare e Levorato fuori dai giochi. Anche se il Comune non ha ancora ufficializzato l'elenco delle candidature per il rinnovo di Aps holding (consiglio di amministrazione), Consorzio Zip in liquidazione (collegio sindacale), PadovaHall (collegio sindacale), Farmacie Comunali di Padova (consiglio di amministrazione) e Maap (consiglio di amministrazione e collegio sindacale), la partita sarebbe praticamente chiusa.
RINNOVO
Dato per assodato che il rinnovo dei collegi sindacali, dal punto di vista politico, è praticamente irrilevante dal momento che si tratta di incarichi prettamente tecnici, la vera partita si è giocata sul Maap e su Aps. Per quel che riguarda il Mercato agroalimentare, come annunciato nei giorni scorsi, il sindaco Sergio Giordani avrebbe deciso di dare il benservito ad Antonio Minasola non considerato più in linea con l'amministrazione. Al suo posto nell'assemblea dei soci di martedì prossimo, il Comune nominerà il leader di Area civica Maurizio Saia.
A conferma dell'avvicendamento c'è una circostanza ben precisa: lunedì scorso Minasola si è presentato dal Maap per salutare, uno a uno, tutti i grossisti. Salvo colpi di scena, poi, palazzo Moroni dovrebbe confermare nel Cda dell'ente Franco Zecchinato (in quota a Coalizione civica). A sorpresa, ma non più di tanto, il sindaco avrebbe deciso di cassare, invece, la candidatura in Aps dell'ex presidente della società Amedeo Levorato. Nonostante un curriculum a prova di bomba - dal 2007 al 2014 è stato, infatti, presidente di Aps e in quel periodo ha lavorato per ultimare il Sir 1 Levorato è considerato eccessivamente autonomo rispetto all'amministrazione e questo, per palazzo Moroni, rappresenterebbe un problema. Da qui la decisione di puntare sulla continuità. Salvo colpi di scena, dunque, Giuseppe Farina verrà confermato presidente e Riccardo Bentsik continuerà a fare l'amministratore delegato.
ATTACCO
La gestione di questa partita, però, ieri ha fatto salire sulle barricate il centrodestra. «ll 22 giugno, in pompa magna, Giordani ha dichiarato di aver pubblicato l'avviso per la presentazione delle candidature nelle società partecipate hanno tuonato all'unisono i gruppi consiliari di Lega, Forza Italia, lista Bitonci e Cambiamo - Dopo appena 8 giorni tutto sembra già deciso». «Ricordiamo che il sindaco ha sempre proclamato la sua assoluta libertà di scelta rispetto alle indicazioni fornite dalla politica hanno rincarato la dose - Questa affermazione si rivela ormai del tutto ridicola».
«Perché un termine così breve per ricercare e raccogliere le disponibilità a una rappresentanza tanto importante? Perché per la più importante società, cioè Hera SpA, non c'è stato alcun avviso e il rappresentante è già stato nominato? hanno concluso Per quel che riguarda la nomina di Saia, l'impressione è che si voglia richiamare alle armi l'ex senatore che ha contribuito alla caduta della Giunta Bitonci. Gli operatori del Mercato agroalimentare sentono ormai da tempo l'eco del suo nome fra le cassette di frutta e verdura, e non sembrano per nulla contenti. Possiamo quindi davvero permetterci, in un momento di verticale crisi economica, di minare le potenzialità di sviluppo delle nostre aziende partecipate, sacrificandole alle solite esigenze della politica di basso cabotaggio?».
RISVOLTO
Questa partita ha anche un risvolto economico. Tutti i nominati, infatti, possono contare su degli emolumenti legati alla loro carica. Saia per esempio, potrà contare su una retribuzione lorda di 28.000 euro all'anno a cui si aggiungono 4.186 euro di gettoni di presenza. Zeccinato, invece, si dovrà accontentare di 4.486 euro. Farina , poi, si attesta a quota 27.000 euro. Decisamente più sostanzioso l'appannaggio di Bentsik che può contare su 77.000 euro. Gli altri consiglieri di Aps percepiscono, poi, 8.000 euro annui. Passando ad altre società, Alessandro Melcarne (confermato ad aprile nel cda di Hera) si attesta a quota 60.305 euro all'anno. Antonino Pipitone, invece, sedendo nel consiglio di Padova hall percepisce 4.800 euro. Massimo Liccardo, in quanto consigliere in Interporto, percepisce 6.250 euro.
Entro la fine dell'estate, poi, Giordani sarà chiamato anche ad un'altra nomina. A subentrare in giunta al posto del vicesindaco Arturo Lorenzoni (candidato governatore) sarà, infatti, l'attuale presidente di Busitalia Andrea Ragona. E il Comune, su indicazione di Coalizione, dovrà indicare il suo sostituto.
QUOTE
Le quote del Comune in aziende partecipate valgono, invece, 160 milioni. A contribuire a questa cifra sono le quote detenute dall'amministrazione comunale di 9 società: Banca popolare etica ( 0,1%), Farmacie comunali ( 24,98%), Padova Hall spa ovvero la vecchia Padova Fiere (49.2%), Hera spa (3.09%), Aps holding (99.99%), Consorzio Zip (33.33%), Interporto (19%) e del Parco scientifico Galileo (14,29%). Il Comune, infine, fino a poco tempo fa possedeva il 45% di Busitalia Veneto, la società che gestisce il trasporto pubblico a Padova e Rovigo. Una quota che è scesa al 20%.
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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