Terre non piace Fortezza bocciata

Lunedì 17 Dicembre 2018
IL VOTO
Fusione, oltre 17 mila cittadini alle urne ieri per Terre Conselvane e Fortezza d'Adige. Grande partecipazione a Cartura e Terrassa Padovana, un pochino più tiepida quella degli abitanti di Conselve al referendum consultivo per la nascita del nuovo comune di Terre Conselvane: alla fine della consultazione si è superato a livello globale il 50% dei voti con un accesso alle urne ben superiore a Cartura e Terrassa, rispetto a Conselve. Alle 23 infatti la percentuale definitiva dei votanti è stata del 50,69%, così suddivisa per ciascun comune: Conselve 44,38%, Cartura 59,62% e Terrassa Padovana 58,65%. In tarda serata i primi dati definitivi a Conselve: al seggio 8 il 77 per cento dei no, al 3 l'85 per cento e ai seggi 9 e 1 circa il 77 per cento dei contrari.
Alla rilevazione delle 19 la percentuale dei votanti nei due centri minori aveva già superato il 50% (Cartura il 50,94% e Terrassa il 50,83%), mentre nel comune più grande, Conselve, la percentuale dei votanti alla stessa ora si era attestata al 37,44%. Da segnalare che la sezione numero 1 di Cartura faceva registrare un considerevole 55% di votanti, mentre tra le dieci sezioni di Conselve vi erano percentuali considerevolmente diverse, con una differenza di 12-13 punti percentuali. Un particolare interessante è dato dal fatto che le frazioni di Terrassa e Cartura sono state più tiepide dei rispettivi capoluoghi: così infatti nel seggio 4 di Cartura, situato a Cagnola e dove votano anche gli abitanti di Gorgo, ma anche al seggio 2 di Terrassa che si trova nella frazione di Arzercavalli. Indipendentemente dal risultato elettorale è certo che il referendum consultivo per la nascita di Terre Conselvane, seppure non vincolante, rappresenta per gli organi regionali, chiamati poi ad esprimersi per la nascita o meno del nuovo comune di Terre Conselvane, un importante test.
Per quanto riguarda la nascita di Fortezza d'Adige non tutti i votanti di Masi e Castelbaldo hanno accolto con favore l'appello alle urne lanciato dai rispettivi sindaci. A Masi vince il sì con 303 voti, mentre per il no erano 208. A Castelbaldo vince il no con 593 voti contro i 119 sì. L'affluenza alle 23 era del 33 %, 512 votanti su un totale di 1.545 aventi diritto; a Castelbaldo invece è stato raggiunto il 53 per cento, 716 votanti su un totale di 1.350. Uno scarto di quasi 20 punti percentuali tra le due comunità, in cui nelle ultime due settimane i toni del dibattito sulla fusione si sono notevolmente inaspriti. Secondo i primi dati dello spoglio a Masi vantaggio del Sì, a Castelbaldo del No con l'80 per cento. La fiducia di Masi nell'attuabilità del progetto non è mai venuta meno, mentre Castelbaldo ha fatto dietrofront dieci giorni fa, quando il consiglio comunale, convocato in una seduta straordinaria, ha annunciato di votare no. A provocare il cambio di rotta, che ha minato le fondamenta di Fortezza d'Adige, è stato il comodato d'uso gratuito della durata di dieci anni firmato a fine novembre da Masi per salvare dalla chiusura la scuola materna San Giuseppe, finora in carico alla parrocchia. Un contratto ritenuto inopportuno dall'amministrazione di Castelbaldo, che la considera un'eredità troppo pesante per l'eventuale nuovo comune. Mentre a detta di Masi si è trattato di una decisione necessaria e legittima per garantire la continuità del servizio e da cui la futura amministrazione può recedere in qualsiasi momento senza penale. Difficile pensare che questo inciampo, a due settimane dal referendum sulle nozze amministrative non abbia influito sull'esito del voto, nonostante il sindaco di Masi Cosimo Galassini avesse invitato i cittadini a «non votare di pancia» e a «non lasciarsi influenzare dagli ultimi avvenimenti». «Confido che i castelbaldesi sceglieranno con coscienza» aveva replicato nei giorni scorsi il primo cittadino di Castelbaldo Riccardo Bernardinello. Il progetto di fusione, fino a due settimane fa appoggiato da entrambe le amministrazioni, aveva iniziato a muovere i primi passi nel 2015, con l'obiettivo di dar vita a un nuovo ente da circa 3.300 abitanti, che avrebbe dovuto chiamarsi Riva d'Adige, poi ribattezzato in Fortezza d'Adige.
Nicola Benvenuti
Maria Elena Pattaro
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