«Teorie di tipo cospirazionista tra chi non si vaccina»

Venerdì 26 Novembre 2021
«Teorie di tipo cospirazionista tra chi non si vaccina»
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
PADOVA Vacillano nella decisione di vaccinarsi contro il Covid coloro che cercano informazioni provenienti dai media, e che tendono a spiegare gli eventi attraverso teorie di tipo cospirazionista. É ciò che è emerso da uno studio multinazionale in corso in 30 paesi europei promosso e coordinato dall'Ufficio Regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per monitorare la conoscenza, la percezione del rischio, la fiducia e i comportamenti preventivi durante la pandemia di Covid-19. In Italia il progetto è stato denominato Comit (Covid Monitoring in Italy) ed è coordinato da Giovanni de Girolamo dell'Ircss Fatebenefratelli di Brescia, da Gemma Calamandrei dell'Istituto Superiore di Sanità e da Fabrizio Starace dell'Ausl di Modena, che si sono avvalsi della collaborazione di Lorella Lotto del Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell'Università di Padova.
La recente pubblicazione riguarda i dati raccolti in un campione di 5.006 partecipanti arruolati tra gennaio e febbraio 2021 e si è concentrata sui fattori in grado di predire l'indecisione nei confronti della vaccinazione. L'indagine è in uscita nel prossimo volume di «Preventive Medicine»: identificare chi è più incerto nelle proprie intenzioni consente di pianificare strategie specifiche per migliorare l'adesione vaccinale.
«I risultati di una serie di modelli statistici spiegano le ricercatrici padovane Marta Caserotti e Teresa Gavaruzzi - dimostrano che sia coloro che propendono per un atteggiamento opportunistico sia coloro che si dicono riluttanti a vaccinarsi nel caso dovessero risultare positivi al Covid sono maggiormente propensi nei confronti della vaccinazione quando sono: più favorevoli in generale alle vaccinazioni, adottano le misure di salute pubblica raccomandate, hanno fiducia nelle fonti istituzionali sanitarie (Ministero della Salute, Iss, Oms), e hanno maggiori capacità di resilienza (cioè di fronteggiare eventi stressanti). Invece vacillano maggiormente coloro che si avvalgono molto spesso di informazioni provenienti dai media e tendono a spiegare gli eventi attraverso teorie di tipo cospirazionista. Inoltre, le donne e le persone più giovani sono più riluttanti a vaccinarsi nel caso in cui dovessero risultare positivi al Covid, mentre chi ha un'elevata scolarizzazione tende ad essere meno propenso ad approfittare della vaccinazione altrui». Gli autori concludono che «questi risultati possono essere visti come pezzi di un puzzle complesso nel quale non si possono ignorare gli aspetti psicologici».
Eli.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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