«Stuprata». Choc in casa di riposo

Venerdì 11 Ottobre 2019
IL CASO
PADOVA «L'inserviente stanotte mi ha cambiata e poi mi ha violentata». È questo quello che un'anziana di 90 anni ha mormorato all'alba del 23 agosto agli infermieri della casa di riposo in cui è ospite. Angosciata e sconvolta, l'anziana era rintanata in un letto vuoto all'interno della camera di un'amica e, nonostante il dolore e la vergogna di dover dire cosa le era successo, ha trovato il coraggio di raccontare, con la voce strozzata in gola dai singhiozzi e dal pianto, quanto vissuto in quella sconvolgente notte.
Il fatto è avvenuto alla Residenza Parco del Sole di via Boccaccio, a Terranegra, dove l'anziana, autosufficiente, si trovava da molti mesi come ospite. I responsabili della struttura, una volta raccolta questa sconvolgente denuncia, hanno fatto scattare l'allarme. La novantenne è stata anche visitata in pronto soccorso, dove effettivamente i medici le hanno riscontrato delle lesioni e delle ecchimosi.
La casa di riposo ha immediatamente sospeso dal servizio, in via cautelativa il dipendente, un 40enne straniero, e presentato denuncia in questura. Sul fatto sta indagando la Squadra mobile guidata dal dirigente Mauro Carisdeo. Il 9 settembre è stata eseguita l'ordinanza del divieto di avvicinamento e nei giorni scorsi c'è stato l'incidente probatorio nella struttura. L'anziana, fino a quel momento autosufficiente, dopo lo stupro ha avuto un crollo psicologico che l'ha portata a un gravissimo peggioramento della sua salute.
IL FATTO
La sconvolgente violenza è avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 agosto nella camera che la novantenne condivideva con un'altra donna, che però, a causa di alcune patologie senili, non è più completamente lucida. Quella sera, quando la maggior parte degli ospiti ormai dormiva, la vittima aveva chiamato aiuto perché aveva bisogno che le venisse cambiato il pannolone prima di addormentarsi. Di servizio, in quel turno notturno, c'era solamente quell'operatore socio sanitario, il 40enne accusato della violenza, che secondo il racconto della donna, l'avrebbe prima pulita e cambiata, e poi l'avrebbe violata nell'intimità con le mani. Cosa che le avrebbe provocato, oltre che repulsione e angoscia, anche molto dolore. Incapace di ribellarsi a quanto stava accadendo, l'anziana si sarebbe solamente lamentata per via del dolore, nella speranza che il bruto se ne andasse il prima possibile. Quando l'uomo è infine uscito, l'anziana ha cercato conforto e rifugio. Impossibile, per lei, farsi aiutare dalla compagna di stanza, poco presente a se stessa. Per questo, l'anziana è uscita in corridoio e si è infilata nella camera di un'amica, dove è rimasta nascosta tutta la notte, in preda a un'agitazione spaventosa.
LA CONFESSIONE
Arrivato il mattino, non vedendola nel suo letto, infermieri e operatori socio sanitari l'hanno cercata ovunque. Quando l'hanno ritrovata, rintanata nel letto libero della stanza della sua amica, la novantenne ha trovato il coraggio di rivelare cosa l'avesse spinta a quel - apparentemente bizzarro - comportamento. «Questa notte l'inserviente mi ha cambiato il pannolone e mi ha violentata» ha mormorato, vincendo la vergogna. La struttura ha allertato i familiari della donna, che si sono rivolti all'avvocato Simonetta Maria Pastorello. «I miei assistiti attendono che la Giustizia faccia il suo corso per commentare quanto accaduto». Sconvolti e arrabbiati, i nipoti dell'anziana sono in attesa di conoscere come si evolverà la vicenda in Procura.
Una volta informati i familiari, la struttura ha proceduto a presentare denuncia in questura, sospendendo in via cautelare l'operatore socio sanitario accusato dall'anziana della violenza sessuale.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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