Strada "imbandita": un rito misterioso

Venerdì 25 Luglio 2014
Strada "imbandita": un rito misterioso
Potrebbero esserci dei rituali del tipo woodoo, o qualche rito propiziatorio africano, dietro ai piatti imbanditi che qualcuno, probabilmente nella notte, ha sistemato ai piedi della strada arginale proprio all'angolo con via Argine Sinistro. Ha suscitato inquietudine mista a curiosità la "tavola apparecchiata" che ieri mattina è comparsa lungo via Argine Sinistro a Creola di Saccolongo. Tre piatti con carne, peperoncino, frutta, mele rosse, rose, sigarette e sigari, e in mezzo due bottiglie aperta una di spumante e una di liquore. Mancava solo la tovaglia stesa a terra per dare l'idea di una tavola apparecchiata in strada. E peraltro non lungo una via isolata, ma in bella vista in una strada di passaggio.
Non è la prima volta che in zona compaio patti o vassoi apparecchiati, lasciati poi agli angoli delle strade. Alcuni mesi fa un vassoio dorato con mele rosse, una bottiglia di spumante e delle sigarette era stato ritrovato all'incrocio fra via Pelosa e Bibano a Rubano. Anche qui tutto sembrava essere stato sistemato con dovizia di particolare, quasi si trattasse di un'offerta per omaggiare il passaggio di qualche spirito. Come il vassoio che alla fine dell'estate scorsa era comparso nel parcheggio accanto al negozio Davanzo a Tencarola di Selvazzano. Ma la preparazione di ieri mattina era molto più ricca di elementi. Quasi un banchetto destinato a qualche spirito importante. Va infatti scartata l'ipotesi che i piatti siano stati messi lì per essere assaporati da qualcuno di passaggio, a parte la carne cotta, il contorno che sembra essere un riso dai piccoli chicchi e la frutta, il resto è poco commestibile. E non si tratta neppure di avanzi. Il piatto principale in ceramica, quello con la carne e il riso, con tanto di peperoncino rosso, cipolla e sigari, era perfettamente integro. Allora non resta che pensare ad una burla, o ad un rito propiziatorio legato ad altre culture. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale dell'Unione «Retenus», che ha fatto rimuovere il tutto dagli operatori del Comune, e che ora cercherà di capire di cosa può trattarsi e se in zona è in atto qualche particolare rituale.

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