Spesi 740 milioni alle macchinette

Lunedì 19 Marzo 2018
Spesi 740 milioni alle macchinette
I DATI
PADOVA Padova nella morsa del gioco d'azzardo. Il capoluogo è uno dei comuni meno virtuosi in provincia per numero di macchinette videolottery o new slot e giocate complessive rapportate al numero di abitanti, anche se la situazione risulta meno drammatica rispetto ad altri grossi centri della regione. A saltare subito agli occhi, invece, sono i dati di Limena raccolti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: 7.890 abitanti, 134 apparecchi attivi e oltre 7.600 euro a testa all'anno spesi alle macchinette. In realtà, a far balzare il piccolo comune al primo posto della graduatoria provinciale e al 22esimo in quella nazionale, è la strategica posizione geografica di Limena, appena fuori dall'autostrada A4, luogo di transito: a pochi passi dal casello di Padova Ovest sorge La Mecca dei giocatori di slot, la grande sala videolottery Las Vegas, aperta 24 ore su 24, gestita da Lottomatica, che attrae centinaia di fanatici dell'azzardo di passaggio per la provincia, magari fermi per un pit stop nel loro viaggio dal Nord Italia verso i casinò della Slovenia.
NUMERI ALLARMANTI
I dati allarmanti non si fermano alla sola Limena. Giusto alle sue spalle, si trova San Giorgio in Bosco con 2.790 euro pro capite spesi al gioco nel 2016. Se si guarda, invece, il numero di slot disponibili, a balzare sul primo gradino del podio è Megliadino San Fidenzio: 20,2 macchinette per mille abitanti, 39 in tutto, e una spesa di 1.885 euro a testa in un anno, per un totale di 3,65 milioni du euro di giocate complessive nel 2016, a fronte di un reddito pro capite pari a 16.876 euro. Alle spalle di Limena e San Giorgio in Bosco troviamo Sant'Angelo di Piove di Sacco con 2.526 euro pro capite, Vigonza con 2.274 euro, Piove di Sacco con 2.208 euro, Rubano con 2.140, Abano con 2.110, Masi con 1.933 e Megliadino San Fidenzio con 1.885.
CAPOLUOGO
Padova, con una popolazione di 209.829 abitanti e un reddito pro-capite di 25.202 euro, conta 893 apparecchi, per una media di 4 ogni mille abitanti. Le macchinette prese in esame dai dati dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si dividono in Vlt o Videolottery, che accettano anche banconote, sono presenti in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte, e in Awp, chiamate anche new slot che accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie. In città si calcolano circa 754 Awp e 139 Vlt, con un aumento nel 2016 del 2,2% di apparecchi. Se si guarda l'intera provincia e si confrontano i dati tra il 2015 e il 2016, i soldi spesi pro capite sono aumentati da 759 a 791 euro all'anno. La provincia è al 17mo posto nazionale per valore assoluto delle giocate alle slot: 740 milioni e fanalino di coda del Veneto, la cui graduatoria è guidata da Rovigo.
I PIÙ VIRTUOSI
Ci sono comuni che invece non hanno nemmeno un apparecchio nel loro comune come Arquà Petrarca e Barbona, altri che siducono a meno di 100 euro le giocate pro capite: ad Arre, ad esempio, i soldi spesi all'anno sono 80 euro, a Campodoro 97, a Baone 57, a Vighizzolo d'Este 38. In quest'ultimo, il più piccolo Comune dalla provincia, con 900 abitanti in totale, esiste un solo apparecchio in città.
LE SALE SLOT
Nelle sale slot del padovano quasi non arriva il sole. Tutto è illuminato a neon quasi a confondere i giocatori che inghiottiti dalla smania, si perdono davanti alle macchinette per ore, incuranti del tempo che passa. Gli apparecchio offrono varie opportunità: ci sono quelle che svuotano il portafoglio in poche mosse, infilando banconota su banconota, e quelle che invece vanno a monetine, anche soli 10 centesimi alla volta e che consentono di passare una buona mezza giornata alienati davanti alla slot a cifre più modiche.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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