Specializzandi, la carica dei 1.400 per un posto da medico

Mercoledì 23 Settembre 2020
Specializzandi, la carica dei 1.400 per un posto da medico
SANITÀ
PADOVA Sono quasi 1.400 i candidati che ieri hanno affrontato i test di ammissione alle specialità d'area medica in Fiera a Padova. L'obiettivo è ottenere una borsa di studio in una scuola di specializzazione nel Nordest: 1.708 le disponibilità fra le sedi di Padova, Verona, Udine e Trieste. Nonostante l'aumento di finanziamenti da parte della Regione e del governo centrale, un candidato su tre rimarrà escluso. È un problema che si ripete ogni anno, e che lascia migliaia di laureati e laureate in medicina in quello che viene chiamato limbo formativo. Un nodo che, nell'era della pandemia da Coronavirus, si fa ancora più sentire. Una testimonianza arriva da Elena, 40 anni, con in braccio la figlia di nove mesi. «È dal 2014 che tento di entrare a Pediatria racconta il medico -. Attualmente faccio sostituzioni negli ambulatori pediatrici. Non vorrei fare nessun'altra specialità perché questa è la mia passione». I candidati hanno risposto a 140 quesiti a risposta multipla, per l'occasione sono state allestite 1.445 postazioni con pc. Come per gli altri test d'ingresso universitari sono state rispettate tutte le norme anti-covid. «È la quinta volta che provo sottolinea Enrico Saggioro, 35 anni di Mestre -. So che hanno aumentato il numero di posti, ma metà di noi rimarrà comunque fuori e questo è molto frustrante. Tutti abbiamo il diritto di avere una specializzazione, scontiamo una cattiva programmazione cronica. Al momento lavoro come libero professionista in Pronto soccorso». Le storie sono tante. «Ho seguito tre anni di scuola di formazione di medicina generale, ma non ho preso la condotta perché i medici di base sono vessati ammette Veronica Zaccariotto, 33 anni di Conegliano Veneto -. Mentre ero di turno in guardia medica sono stata aggredita fisicamente: è stato terribile. Ora voglio fare Reumatologia». Le speranze non mancano. «Mi piacerebbe entrare a Malattie infettive, mi piaceva prima del Covid, ma dopo l'emergenza mi sono convinto ancora di più aggiunge Davide Placco, 26 anni di Padova -. È molto triste sapere che c'è bisogno di medici e poi vedere i neolaureati nel dimenticatoio». L'amico Andrea Rigato, 27 anni, aggiunge: «Siamo in balia di decisioni prese dall'alto e da chi non sa nulla di Medicina».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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