«Spariti 30 milioni» Svizzero in carcere

Venerdì 18 Ottobre 2019
IL PERSONAGGIO
PADOVA Giacca, cravatta, bella presenza e conoscenze altolocate. Un uomo abituato alla bella vita, tra feste e alberghi lussuosi, che si muove con grande disinvoltura nei grandi centri della finanza mondiale come Londra e New York. É l'identikit di Nicolò Svizzero, 42 anni a dicembre, padovano ma iscritto all'Aire in quanto residente da anni a Castagnole, nel Canton Ticino. Da giovedì scorso il sedicente uomo d'affari, rampollo di una nota famiglia padovana, sta sopportando l'onta della detenzione in una cella della casa circondariale di strada Due Palazzi. É lì che l'hanno accompagnato i militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Padova in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per il reato di abusivismo finanziario. Indagando sulle ragguardevoli truffe messe a segno nell'ultimo periodo le Fiamme gialle del tenente colonnello Vittorio Palmese, coordinate dal pubblico ministero Marco Brusegan, hanno clamorosamente scoperto che Svizzero esercitava l'attività di intermediazione finanziaria senza averne alcun titolo, in palese violazione dell'articolo 166 del Tuf, il Testo unico delle disposizioni in materia. Un reato per il quale è prevista una pena fino ad un massimo di otto anni di reclusione. All'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.
IL BLUFF
In sostanza Nicolò Svizzero non può svolgere le funzioni di broker e non ha la qualifica necessaria per gestire sul territorio nazionale investimenti per conto di altre persone, in quanto non risulta iscritto all'albo unico dei consulenti finanziari istituito dalla Consob. Almeno quattro risparmiatori abituati ad affidargli ingenti somme in denaro lo stanno rincorrendo, a suon di denunce, in ogni parte del mondo. Le stanno tentando tutte pur di ottenere la restituzione dei loro capitali. Finora senza risultati apprezzabili. Si tratta di un imprenditore di Monselice, di due industriali milanesi e di un quarto residente a Pavia. Si sono tutti rivolti all'autorità giudiziaria con dettagliate denunce per truffa. Avrebbero consegnato a Svizzero la bellezza di trenta milioni di euro. Che fine abbia fatto questa enorme mole di denaro è quanto stanno cercando di accertare i finanzieri padovani. Al momento di tutte queste movimentazioni finanziarie sono state però perse le tracce. Anche la magistratura elvetica è sulle sue tracce. Nel marzo scorso era stato raggiunto da un mandato di cattura per aver distratto 18,5 milioni di euro durante la sua attività di intermediario finanziario, che lo portava a raccogliere capitali da investire su scala internazionale.
Il faccendiere continua a giustificare i ritardi nell'adempimento delle obbligazioni sottoscritte con i clienti ribadendo di non poter rispettare gli impegni. Non sarebbe in grado di restituire il denaro ai risparmiatori. Gli investimenti sarebbero stati veicolati su conti correnti di società con sede a Singapore, tutte riconducibili allo stesso Svizzero, ma oggi inspiegabilmente bloccati. Stando alla versione fornita dal quarantaduenne sarebbe stata proprio una controversia di natura legale, originata da un cliente che voleva tornare in possesso dei suoi soldi, a provocare il blocco dell'operatività dei conti del sedicente promoter.
VIAGGI E FESTE
Ad indirizzare in maniera decisiva le indagini della Procura padovana è stata però un'ulteriore denuncia. É quella presentata da Eleonora Tardivo e Cristina Tognon, titolari dell'agenzia di viaggi Cartoline nel Cuore, con sede a Selvazzano. Le due imprenditrici vantano crediti per circa 225 mila euro nei confronti di una società, con sede a Singapore, amministrata da Svizzero. Sono i corrispettivi delle spese aeree e di soggiorno in alberghi a cinque stelle di mezzo mondo sostenute dall'agenzia di viaggi per conto del sedicente promoter e di persone del suo entourage, come la moglie Maria Giovanna Zaninotto, l'avvocato Eleonora Prete e la sorella, chirurga in una struttura sanitaria padovana. Conti che Svizzero non ha mai saldato prima di sparire dalla circolazione. Per far fronte al debito le titolari dell'agenzia di viaggi hanno dovuto stipulare un mutuo in banca. Tra chi reclama il saldo delle proprie spettanze nei confronti del quarantaduenne c'è pure Lino Veronese, titolare della ditta Arabesque di Albignasego, società che gestisce allestimenti per feste ed eventi. Il 2 dicembre 2017 il broker aveva voluto festeggiare il quarantesimo compleanno, e il quarantesimo anniversario di matrimonio dei genitori, al Badrutt's Palace di St. Moritz, uno dei più lussuosi hotel svizzeri. La società di Albignasego aveva organizzato l'intero party, con catering, addobbi e regali ai clienti del broker invitati alla festa. E Arabesque aveva dovuto anche accompagnare la madre di Svizzero in una nota sartoria, dove era stato realizzato l'abito per la cerimonia. Tutte le spese erano state anticipate da Lino Veronese, che adesso deve fare i conti con un buco di 250 mila euro. Non era il primo evento che organizzava per conto di Nicolò Svizzero. Ma in passato il broker era stato sempre puntuale con i pagamenti.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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