Sottrae alla scuola 84mila euro

Giovedì 23 Dicembre 2021
Sottrae alla scuola 84mila euro
VILLA ESTENSE
In due anni e mezzo, da ottobre 2018 ad aprile scorso, ha inviato sul suo conto corrente personale 77 bonifici, impossessandosi di 84mila euro che dall'Istituto comprensivo di Villa Estense sarebbero dovuti finire nelle tasche di fornitori, consulenti, imprese e perfino dei genitori degli alunni. Per questo deve rispondere dell'accusa di peculato Annamaria Farnesi Camellone, 64enne che per anni ha lavorato come assistente amministrativa all'interno della scuola, approfittando della sua posizione prima come Direttore dei servizi generali amministrativi (dsga) e poi come tesoriere.
Ad aprile la Guardia di finanza ha avviato un'inchiesta e in questi giorni alla donna che nel frattempo è stata licenziata è arrivato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Non solo: è scattato anche il sequestro preventivo dei 23mila euro del suo Trattamento di fine servizio, perché tutto il denaro sottratto all'istituto è nel frattempo sparito.
LA VICENDA
Tutto è cominciato a settembre 2020, quando nel ruolo di dsga si è insediata un'altra persona e la 64enne, che ricopriva la carica vacante come facente funzioni, è diventata tesoriere. Il suo successore si è accorto degli ammanchi e, ad aprile, il preside ha sporto denuncia facendo partire l'indagine delle Fiamme gialle di Este, coordinate dalla Procura di Rovigo. I finanzieri hanno appurato che la donna nell'autunno 2018 avrebbe cominciato a falsificare dati contabili, approfittando dei pagamenti della scuola verso ditte e persone esterne, compilando i mandati di pagamento ma inserendovi il suo codice iban.
Così, un paio di volte al mese per due anni e mezzo, avrebbe incamerato circa mille euro per volta; 77 i bonifici arrivati sul suo conto, per un totale di 84mila euro spariti. E con la pandemia ha incrementato ulteriormente gli incassi illeciti.
È accusata di aver intascato pagamenti destinati alle ditte che fornivano alla scuola materiali didattici, ma anche i servizi di pulizia e sanificazione, come pure i soldi destinati a esperti per progetti didattici esterni. Quando poi il Covid ha fatto saltare le gite degli alunni per le quali i genitori avevano già pagato le quote, anziché restituire il denaro alle famiglie ha intascato anche quello. Se qualche fornitore chiedeva spiegazioni, dava la colpa ai tempi lunghi della pubblica amministrazione.
I PROVVEDIMENTI
Dopo l'avvio del procedimento disciplinare da parte dell'Ufficio scolastico regionale culminato con il licenziamento, quando la Finanza ha controllato il conto corrente lo ha trovato vuoto. Dopo ogni bonifico i soldi venivano subito prelevati e la donna non ha alcun bene intestato. Dunque, l'unica soluzione per recuperare almeno in parte il patrimonio dell'istituto è stata applicare il sequestro preventivo disposto dal Gip sul Tfs, che ammonta a circa 23mila euro. «È stata una vicenda dolorosissima spiega il dirigente Cesare Cecchetto, sia per il ruolo che questa persona aveva, sia per il fatto di aver approfittato di un momento drammatico come quello della pandemia. Ora ogni rapporto si è interrotto. Questo nuovo sviluppo non è che la doverosa prosecuzione dell'indagine partita ad aprile».
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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