Soprintendente conquistato dal parco

Domenica 17 Novembre 2019
LA SVOLTA
PADOVA Qualcosa è cambiato per la nuova pediatria. Dopo la pubblicazione delle prime immagini di come potrebbe trasformarsi la zona dell'ospedale, e la conferma della volontà degli enti pubblici di creare un grande polmone verde che valorizzi il sistema bastionato, il Sovrintendente per i Beni di archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e per le province di Belluno, Padova e Treviso, Vincenzo Tinè, è rimasto impressionato. Sarà lui ad avere l'ultima parola sul progetto. E se ponesse il vincolo di tutela tutto il piano si bloccherebbe, compreso il processo che vede il nuovo ospedale a Padova est. Perchè le due cose sono tenute insieme da un Accordo di programma che Regione, Comune e altri enti devono firmare entro l'estate prossima.
L'APERTURA
«Noto che il discorso si è spostato dal singolo edificio al quadro generale di quell'area. Ho sempre detto che non senso ragionare su singoli abbattimenti e ricostruzioni senza tenere conto del destino futuro dell'area. Vedo anch'io che esiste una volontà di valorizzazione delle mura. Bene, credo che fosse un ragionamento che andava indicato anche prima».
«Ma l'importante - prosegue - è che si sia spostato il quadro verso un'operazione di rigenerazione urbana rispettoso delle mura. Solo con una progettazione complessiva che tenga conto di quello che succede intorno potremmo capire se i fatti particolari possono essere accettabili».Sembra un'apertura evidente rispetto alla chiusura di qualche settimana fa e che se sfruttata adeguatamente dalle istituzioni pubbliche potrebbe portare a un buon compromesso che non paralizzerebbe il progetto. «Noi lavoriamo per non peggiorare le cose. L'obiettivo dell'operazione è di migliorare un'area che è stata violentata dall'ospedale? Se è così mi fa piacere ma sarà necessario che queste promesse diventino progetti approvati nella Vas. C'è bisogno di atti non di sogni». Come a dire: se sarete seri vi verrò incontro. Perchè visto quello che è successo negli ultimi 60 anni sopra le mura non c'è da fidarsi.
IL DIALOGO
Infatti subito dopo il Sovrintendente completa l'apertura affermando: «Stiamo parlando con tutti gli interlocutori, Comune, Azienda ospedaliera, Regione perchè qui non si deve procedere alla cieca. I tempi? Saranno quelli che occorrono ad una valutazione congiunta, non stiamo discutendo di un supermercato. E comunque noi valutiamo la problematica di nostra competenza loro devono valutare quella sanitaria, però sono fiducioso di poter tenere aperto un discorso di largo respiro». Tenendo conto che dall'altra parte della strada nascerà un altra palazzina per il nuovo pronto soccorso con 100 posti letto ma si passerà dai 50 edifici che ora sono a destinazione sanitaria sui 72 esistenti, ad appena 7. E dei 20 ettari di via Giustiniani metà saranno edificati e l'altra metà sarà liberata consentendo di rigenerare un'area di 91 mila metri quadrati a verde.
Chi invece ha ancora delle perplessità è la presidente dell'Ordine degli Architetti, Giovanna Osti: «Dalle immagini sembra tutto bello ma è un'operazione di piccolo cabotaggio e non si vede compiutamente l'impatto dei quattro nuovi edifici sul quadrante. La progettazione è vecchio stampo e non capisco proprio perché non sia stata prevista nel nuovo ospedale a est. Per questo sono delusa del Comune che di fronte al ricatto della Regione: no ospedale senza la pediatria qui, ha chinato la testa».
Mauro Giacon
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