Sono belle ma non basta 500 ragazze sotto i ferri

Sabato 20 Aprile 2019
IL FENOMENO
PADOVA Ogni anno almeno cinquecento padovane tra i 18 e i 30 anni ricorrono a interventi di chirurgia plastica estetica. Aumenta il numero di giovanissime che si mettono sotto i ferri per cambiare il loro aspetto. Ad oggi sono molte le ragazze che, dopo aver compiuto la maggiore età, si rivolgono ad un chirurgo per modificare il naso, aumentare il seno o ritoccare le labbra, per essere accettate dagli altri o perché ispirate dai modelli dettati dal mondo dello spettacolo.
Si parte con i piccoli ritocchi, come i filler riempitivi, fino a operazioni più impegnative e delicate. In media almeno una ragazza al giorno si sottopone a un intervento di aumento del seno nelle cliniche padovane. «La percentuale di pazienti sotto i 30 anni è in aumento - ammette Franco Bassetto, direttore della Scuola di Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica dell'Università di Padova - Nel volume globale di attività di un chirurgo plastico estetico serio, gli interventi alle più giovani assorbono il 25-30%. Il più frequente è la mastoplastica additiva, le protesi oggi sono sicure e di qualità. Negli anni le richieste di rinoplastica sono rimaste tali e quali, sono diminuite invece le lipoaspirazioni».
COSTI
Tra gli interventi più popolari ci sono i cosiddetti filler, le iniezioni di sostanze che rimodellano le labbra e riempiono il viso. L'esempio più noto è rappresentato dall'acido ialuronico. Per una seduta da un professionista si arriva a pagare dai 300 ai 600 euro. «I filler vengono richiesti dalle ragazze soprattutto per aumentare il volume delle labbra - aggiunge Bassetto - Si possono ottenere diversi risultati, molte cercano l'effetto becco. In ogni caso è bene affidarsi sempre a sostanze totalmente riassorbibili. Spesso le ragazzine se lo fanno una volta, vedono il risultato, ma poi ci pensano due volte a sottoporsi ad una seduta ogni sei mesi per tutta la vita. È un effetto temporaneo, chiaramente bisogna fare attenzione a chi ci si rivolge. Molti si improvvisano esperti, comprano materiali su internet dalla Cina, abbattono i costi e lusingano pazienti che poi si ritrovano con i problemi».
La chirurgia estetica sembra essere diventata una moda tra i giovani. «Se le pazienti hanno meno di 18 anni non vengono prese in considerazione per operazioni di chirurgia estetica come la mastoplastica additiva - sottolinea il chirurgo - È sempre preferibile che le ragazze arrivino con qualcuno accanto, un parente o il fidanzato, che le possa sostenere nella maturazione di questa decisione importante. Le pazienti che hanno malformazioni del seno vengono portate dai genitori già durante lo sviluppo. Si parla di difetti che non permettono di andare al mare o frequentare i coetanei. Naturalmente cerchiamo di portare l'intervento quando la curva di maturità corporea viene considerata chiusa».
In Italia sono ancora tanti, troppi, gli esiti fatali delle operazioni a fini estetici. E, senza arrivare a questi finali estremi, può anche accadere che l'intervento riesca semplicemente male, che il risultato non sia soddisfacente: connotati del viso stravolti, labbra irrimediabilmente deformate o décolleté deturpati.
APPELLO
«Ma il mondo della chirurgia plastica estetica è variegato, sul mercato succede di tutto - conclude Bassetto - Alla Scuola di specialità insegno una sorta di codice etico, ai miei studenti spiego come e quando intervenire. L'appello è di tenersi lontani da soggetti che si improvvisano esperti, che scrivono curriculum inventati sul web. C'è ancora chi opera negli scantinati e ne combina di tutti i colori. Per fortuna il ministero ora ha riconosciuto le società scientifiche di riferimento come la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre), io ne faccio parte».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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