Smog, Prandina e Ztl: Legambiente attacca

Martedì 22 Ottobre 2019
LA CONTRAPPOSIZIONE
PADOVA «Il tram porta molta più gente in centro di un mega parcheggio alla Prandina». A dirlo è stato ieri lo storico leader cittadino di Legambiente Lucio Passi che, di fatto, ha aperto un nuovo fronte di scontro con i commercianti. Nei giorni scorsi, infatti, la tensione tra l'associazione ambientalista e i negozianti è salita alle stelle. Domenica scorsa, per esempio, a suonare la carica ha provveduto l'Associazione commercianti del centro storico che può contare su circa 600 iscritti. «I signori di Legambiente devono avere il coraggio di dire la verità ha tuonato il leader dell'Acc Massimiliano Pellizzari -. Il traffico veicolare incide solo per il 15% sul livello di inquinamento». «Noi diciamo no al ticket d'ingresso per i veicoli in centro e vogliamo la realizzazione di un grande parcheggio da mille posti alla Prandina che aiuterebbe paradossalmente a liberare il centro stesso dalle auto. Attualmente per trovare un parcheggio a volte bisogna girare tre quarti d'ora».
LA RISPOSTA
Ieri è arrivata puntuale la replica di Passi. «Legambiente non ha mai, e sottolineo mai, sostenuto la necessità di far pagare un pedaggio per le auto che entrano in centro ha esordito il leader ambientalista -. A cosa servirebbe? C'è già la Ztl, che però andrebbe estesa, a partire da via Dante, come chiedono i residenti da un ventennio». «E' poi è risaputo che per combattere il Pm10 bisogna diminuire le emissioni su aree più vaste possibile. Quindi, da tempo proponiamo un sistema misto di crediti e ticket per ridurre gli accessi alla città, che sono circa 2-300 mila al giorno ha rincarato -. Per combattere congestionamento e smog, il traffico va strutturalmente diminuito e va fermato all'inizio delle radiali di accesso in città, in cui devono esserci parcheggi scambiatori che permettano il trasbordo su autobus frequenti. La nostra posizione non è un dogma, ma un punto di partenza per aprire un serio dibattito».
L'APERTURA
«Perciò, essendo Legambiente un'associazione pragmatica e non ideologica, invitiamo i commercianti che ci criticano al dialogo: siamo disponibili a qualsiasi confronto ha continuato -. Dal 2013, il Comune ha in mano uno Studio di pre-fattibilità di un sistema di road pricing a Padova, che ha acquisito dati certi e costruito scenari: il confronto può partire proprio da questo approfondimento che, peraltro, rivela che con il sistema dei ticket al capo delle radiali gli incassi sarebbero di 18 milioni di euro l'anno, con 6-7 milioni di spese di gestione. Al Comune resterebbero 11 milioni da reinvestire per aumentare le linee di autobus e le frequenze». «Inoltre, non è vero che limitando la circolazione delle auto, l'economia locale ne risentirebbe ha continuato - perché tutti gli studi economici compiuti nel mondo smentiscono che politiche mirate a incentivare la mobilità sostenibile deprimano il commercio». «Anche l'affermazione - ha poi aggiunto - secondo la quale l'auto inquinerebbe molto meno del riscaldamento, va smentita perché falsa. Secondo l'Arpav, su un totale di 228 tonnellate annue di Pm10 emesse a Padova, il trasporto su strada ne produce la maggiore quantità: ben 67. Infatti, ancor oggi il 60% degli spostamenti in città avviene con mezzi privati. I processi produttivi producono 66,76 tonnellate di Pm10, seguiti dalla combustione non industriale, 66 tonnellate, che comprende anche, ma non solo, il riscaldamento». «Infine, ha concluso Passi - un'ultima considerazione: in un'ora di corse il tram porta in centro tutte le persone che potrebbe accogliere la Prandina in una giornata intera».
PALAZZO MORONI
In un contesto decisamente infuocato a fare da pompiere ieri ha provveduto il vicesindaco Arturo Lorenzoni. «Aldilà dei toni accesi ha spiegato vanno comprese, tanto le esigenze dei commercianti, quanto quelle di Legambiente. E' fondamentale, però, affrontare questi temi con razionalità. Di conseguenza, l'amministrazione si mette a disposizione per trovare delle soluzioni che possano fare una sintesi di tutte queste richieste». Anche sulla questione Prandina, il leader arancione preferisce andare molto cauto. «In questo caso - ha concluso - serve un atteggiamento molto laico. Ragionare sull'utilizzo dell'ex caserma come parcheggio non deve essere un tabù. Allo stesso tempo, non si può considerare la Prandina la soluzione a tutti i problemi della sosta».
Alberto Rodighiero
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