SICUREZZA
PADOVA Hanno mediamente poco più di vent'anni e sono tutti alla loro prima esperienza nell'Arma. Il colonnello Luigi Manzini, comandante provinciale dei carabinieri di Padova, ha presentato ieri i ventidue nuovi militari (sui 118 appena promossi negli istituti di formazione) arrivati e dislocati in tutte le stazioni della provincia.
A ricevere il benvenuto del colonnello c'erano cinque ragazze e diciassette ragazzi provenienti da tutta Italia. Come Eleonora, 24 anni, sarda di Alghero: «Ho sempre avuto la passione per i cani e per questo motivo ora sogno di entrare in un'unità cinofila. Mi sono arruolata anche e soprattutto per questo, sono molto felice». O come Francesco, 22 anni, laziale di Velletri: «Respiro quest'aria da quando ho dieci anni, perché papà è un carabiniere e sono sempre stato abituato a vedere divise. Mi piace lavorare in strada, sogno il Nucleo radiomobile».
IL CONTESTO
«Questo potenziamento numerico - si legge nella nota diffusa ieri mattina - conferma ancora una volta l'impegno che l'Arma, da sempre, pone nell'incrementare la sua capacità operativa, con costante dinamismo organizzativo, nella consapevolezza di essere l'istituzione deputata a vigilare sulla gran parte del territorio, quale unica forza di polizia statale stanzialmente presente, e un attore primario in tutti gli eventi che coinvolgono anche le più piccole comunità».
Il comando provinciale di Padova, prosegue la nota, «opera in una realtà con forte concentrazione di attività produttive, ma anche in un contesto che posiziona il capoluogo di provincia ai primi posti per quanto riguarda la cultura, il turismo, l'istruzione, il commercio e le vie di comunicazione che collocano la città come il crocevia per tutte le attività economiche della regione. Le nuove risorse rappresentano un rinnovato segnale di impegno - evidenziano ancora i carabinieri - a favore di una sicurezza sempre più visibile e presente, oltre che facilmente accessibile, per rafforzare ulteriormente il concetto di prossimità, che è sinonimo di una concreta forma di adesione ai bisogni di tutela individuale e collettiva».
LE SEDI
I nuovi carabinieri hanno potenziato diverse stazioni facenti capo alle cinque Compagnie della provincia di Padova, «reparti indispensabili per l'immediata risposta alle istanze dei cittadini e deputati a garantire le condizioni fondamentali della convivenza e della legalità in ogni luogo».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA Hanno mediamente poco più di vent'anni e sono tutti alla loro prima esperienza nell'Arma. Il colonnello Luigi Manzini, comandante provinciale dei carabinieri di Padova, ha presentato ieri i ventidue nuovi militari (sui 118 appena promossi negli istituti di formazione) arrivati e dislocati in tutte le stazioni della provincia.
A ricevere il benvenuto del colonnello c'erano cinque ragazze e diciassette ragazzi provenienti da tutta Italia. Come Eleonora, 24 anni, sarda di Alghero: «Ho sempre avuto la passione per i cani e per questo motivo ora sogno di entrare in un'unità cinofila. Mi sono arruolata anche e soprattutto per questo, sono molto felice». O come Francesco, 22 anni, laziale di Velletri: «Respiro quest'aria da quando ho dieci anni, perché papà è un carabiniere e sono sempre stato abituato a vedere divise. Mi piace lavorare in strada, sogno il Nucleo radiomobile».
IL CONTESTO
«Questo potenziamento numerico - si legge nella nota diffusa ieri mattina - conferma ancora una volta l'impegno che l'Arma, da sempre, pone nell'incrementare la sua capacità operativa, con costante dinamismo organizzativo, nella consapevolezza di essere l'istituzione deputata a vigilare sulla gran parte del territorio, quale unica forza di polizia statale stanzialmente presente, e un attore primario in tutti gli eventi che coinvolgono anche le più piccole comunità».
Il comando provinciale di Padova, prosegue la nota, «opera in una realtà con forte concentrazione di attività produttive, ma anche in un contesto che posiziona il capoluogo di provincia ai primi posti per quanto riguarda la cultura, il turismo, l'istruzione, il commercio e le vie di comunicazione che collocano la città come il crocevia per tutte le attività economiche della regione. Le nuove risorse rappresentano un rinnovato segnale di impegno - evidenziano ancora i carabinieri - a favore di una sicurezza sempre più visibile e presente, oltre che facilmente accessibile, per rafforzare ulteriormente il concetto di prossimità, che è sinonimo di una concreta forma di adesione ai bisogni di tutela individuale e collettiva».
LE SEDI
I nuovi carabinieri hanno potenziato diverse stazioni facenti capo alle cinque Compagnie della provincia di Padova, «reparti indispensabili per l'immediata risposta alle istanze dei cittadini e deputati a garantire le condizioni fondamentali della convivenza e della legalità in ogni luogo».
Gabriele Pipia
