Si fa iniettare l'eroina, si sente male e muore

Mercoledì 21 Agosto 2019
IL FATTO
PADOVA Voleva provare l'eroina, ma non sapeva bucarsi. Così è finito a casa di un noto spacciatore di Cittadella, che non solo gli ha venduto la dose, ma glie l'ha anche preparata nella siringa e iniettata nella vena.
Si è sentito male nel giro di pochi secondi Federico Bertollo, 23 anni. Non riusciva a respirare, poi ha perso i sensi. Il pusher ha chiamato disperato il Suem, ma quando i sanitari sono arrivati, per il giovane non c'era più nulla da fare. Hanno provato a rianimarlo, ma il suo cuore aveva ormai smesso di battere per sempre. I carabinieri hanno arrestato lo spacciatore, Ivano Sogliacchi, 49 anni, per morte come conseguenza di altro reato e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. È successo lunedì sera, in un condominio di via San Pietro.
LA VITTIMA
Federico a 14 anni era quasi morto, vittima di un incidente stradale. Prima il coma, poi la riabilitazione. Il 23enne, figlio di una famiglia molto nota nella città murata, aveva dovuto rimparare a leggere, scrivere, camminare. In una parola: vivere. Ma la sua esistenza, spezzata, non era più stata la stessa. Non aveva mai superato davvero quel trauma e andava avanti barcamenandosi in precario equilibrio sul fragile confine che c'era tra quella nuova vita e il baratro della paura.
In passato il giovane aveva avuto periodi molto difficili, per cui era stato anche seguito da specialisti. Ma lunedì sera la sua inquietudine interiore l'ha portato a sperimentare l'eroina, forse nella speranza di alienarsi dalla realtà e spegnere per qualche ora il cervello.
Così è finito a casa di Scogliacchi, già noto alle forze dell'ordine proprio per questioni di droga. Federico lo conosceva. Nell'appartamento di via San Pietro al civico 120, l'uomo non solo gli ha procurato eroina e cocaina, ma gliel'ha anche iniettata in vena.
Una dose fatale: Federico si è sentito male ed è morto nell'abitazione dello spacciatore. I soccorritori del Suem hanno provato a rianimare il 23enne cittadellese, ma l'overdose gli è stata letale.
L'INDAGINE
Sul posto, dopo la segnalazione del 118, sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Cittadella e del nucleo operativo della Compagnia. I militari, al termine degli accertamenti e dei rilievi eseguiti, hanno arrestato Sogliacchi che, oltre a provvedere all'approvvigionamento di eroina e cocaina, acquistati lo stesso pomeriggio da un pusher da cui si riforniva abitualmente, si è anche prestato a iniettare la sostanza al suo ospite. I carabinieri gli hanno stretto le manette ai polsi ritenendolo responsabile dei reati di morte o lesioni come conseguenza di altro reato e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
LO STUPEFACENTE
La droga, o meglio, quel che ne rimaneva, oltre alla siringa usata, è stata sequestrata e verrà analizzata dalla Scientifica per capirne la provenienza e se contenesse sostanze particolari, qualcosa con cui è stata tagliata e che potrebbe aver causato la morte del giovane. Ivano Scogliacchi è stato portato in cella al carcere di via Due Palazzi, a Padova mentre la salma di Federico è stata traslata nella camera mortuaria dell'ospedale civile di Cittadella, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Il magistrato ha disposto l'autopsia sul copro del ragazzo, che verrà eseguita domani.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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