Sì al Daspo, maggioranza divisa

Martedì 25 Settembre 2018
LA DISCUSSIONE
PADOVA Il Daspo urbano spacca la maggioranza. Com'era ampiamente atteso, ieri sera la discussione in consiglio comunale del nuovo Regolamento di Polizia urbana ha diviso la compagine che sostiene il sindaco Sergio Giordani. In modo particolare, ad agitare il centrosinistra, è stata la possibilità per i sindaci, concessa dal decreto Minniti - il Daspo urbano, appunto - di poter espellere dal territorio comunale chi si rende responsabile di azioni che determinano situazioni di degrado. Nulla ha potuto neppure l'incontro che il sindaco ha avuto nel suo ufficio con i capigruppo di maggioranza prima dell'inizio dei lavori dell'aula. Lo stesso discorso vale per l'auto emendamento presentato in aula dal primo cittadino.
CONFRONTO
Neppure questo, infatti, è stato sufficiente a far cambiare idea a Coalizione civica che, alla fine, ha optato per il non volto del dispositivo. In modo particolare l'autoemendamento del sindaco ha riguardato due punti. Il primo: il Daspo umanitario, ovvero il coinvolgimento dei servizi sociali nelle espulsioni di persone che vivono nella marginalità con l'aggiunta dell'articolo 14 bis al regolamento di polizia urbana. Il secondo: il cambio di forma al divieto di stendersi non solo nelle panchine ma su tutti gli elementi di arredo urbano (articolo 9).
IL SINDACO
Lo stop di Coalizione, però, non sembra preoccupare più di tanto Giordani. «In maggioranza non c'è alcun tipo di problema. La nostra coalizione è riuscita in questo avvio di mandato ad approvare sempre tutti i provvedimenti, che sono stati tanti e importanti ha commentato il primo cittadino in tarda serata - Questo perché uniamo sempre la concretezza con la capacità di comprendere e rispettare le legittime sensibilità e così intendo continuare per il futuro. Padova ha, infatti, già sperimentato le imposizioni e l'incapacità di dialogo anche tra forze di governo e non vuole tornare indietro».
«Tutto ciò vale tanto più su temi e provvedimenti che presentano specifiche connotazioni di ordine generale e nazionale. Per noi l'importante è fare di volta in volta il meglio per il nostro territorio, la nostra missione di lavoro è Padova ha aggiunto - In questo caso si tratta di una condivisione di scelte d'aula nota e concordata che non solo non impedirà l'approvazione del provvedimento ma, a dimostrazione della forze coesione del nostro gruppo, non ci ha impedito di lavorare assieme per migliorare ulteriormente con proposte significative il testo. Ricordo che su temi cruciali come il nuovo ospedale dei padovani noi siamo riusciti a fare tutti i passaggi necessari in consiglio nell'arco di un anno. Prima si erano aspettati due anni e mezzo ma senza mai riuscire nemmeno a portare e votare in aula nulla».
Le parole concilianti di Giordani stridono, però, con le considerazioni del popolo arancione. «Noi non abbiamo nulla contro il sindaco - ha sbottato la consigliera arancione Daniela Ruffini - queste disposizioni, però, sono già superate dal decreto Salvini. Detto questo, stiamo parlando di competenze che sono in capo alla Polizia e, in tutti in casi, non possiamo fare il gioco della destra».
COALIZIONE
«Abbiamo molto apprezzato l'atteggiamento del sindaco che ha accolto le nostre richieste, soprattutto quelle sull'utilizzo dei servizi sociali - ha detto invece Roberto Marinello - per questo non voteremo contro, ma opteremo per il non voto. La nostra posizione, però, rimane contraria rispetto ad un provvedimento che verrà superato dalle nuove disposizioni del governo».
FORESTA
«Alla fine siamo riusciti ad arrivare a una sintesi - ha concluso Antonio Foresta di Area civica - Coalizione civica ha il diritto di avere una posizione diversa dalla nostra. Nonostante questo, anche loro hanno contribuito alla stesura di questo regolamento.
In serata i consiglieri della lista Lorenzoni sindaco, alleati di Coalizione nella compagine che ha portato alla vittoria Giordani, hanno comunque garantito il loro sì al provvedimento.
Alberto Rodighiero
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