Sentenza Onichini, la Corte si prende altri novanta giorni

Giovedì 5 Settembre 2019
Sentenza Onichini, la Corte si prende altri novanta giorni
LEGNARO
Che non fosse un verdetto semplice da motivare lo si era capito fin dalla lettura del dispositivo lo scorso 12 giugno, quando la Corte d'Appello di Venezia aveva condannato per tentato omicidio a 4 anni e 11 anni Walter Onichini, il macellaio legnarese accusato di aver sparato, nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2013, al ladro albanese Elson Ndreca che si era introdotto nella sua abitazione. Il deposito del verdetto, che sarà inevitabilmente impugnato davanti alla Corte di Cassazione, era atteso in questi giorni, essendo ormai prossimo il limite dei novanta giorni stabilito dai giudici.
A sorpresa il difensore di Onichini, il penalista Ernesto De Toni, ha ricevuto una comunicazione di segno contrario dalla stessa Corte d'Appello. La dottoressa Antonella Galli, consigliere della seconda sezione penale cui è stata affidata la stesura della sentenza, ha fatto sapere di avere bisogno di ulteriore tempo per completare la stesura delle motivazioni. Il presidente della Corte d'Appello ha accolto la richiesta concedendo un sostanziale raddoppio dei termini. La dottoressa Galli avrà infatti altri tre mesi per completare il suo lavoro.
Le motivazioni della condanna sono particolarmente attese dalla difesa di Onichini che dovrà predisporre l'ultima impugnazione, quella davanti alla Suprema Corte.
In favore di Onichini si sono schierati il gotha della Lega e i movimenti autonomisti veneti. Nel luglio scorso in trecento avevano sfilato pacificamente da piazzale Stazione a piazza Garibaldi per ribadire la loro vicinanza a Walter Onichini. Sotto le bandiere del leone di Venezia, in tanti si erano stretti attorno al macellaio. C'erano gli assessori regionali Marcato e Pan, il parlamentare e sindaco di Vigodarzere Zordan e il consigliere regionale Boron.
L.I.
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