SELVAZZANO
Giù le mani dalle volpi. Fermare la caccia in via Bressan e Vegri

Domenica 19 Gennaio 2020
SELVAZZANO
Giù le mani dalle volpi. Fermare la caccia in via Bressan e Vegri è l'impegno dell'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico Onlus che, su segnalazione dei residenti esasperati, ha inviato alle autorità competenti una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi per fermare la caccia nelle vie. Coinvolti il comune di Selvazzano, i Carabinieri Forestale e il Prefetto di Padova. E torna nuovamente ad essere interessata l'area agricola di via Bressan: un'area che si è rimboschita e naturalizzata dove ha trovato casa una famiglia di volpi che pare si stia ripopolando. Un'area naturalistica che proprio per questa sua particolare fauna attira i cacciatori che esercitano l'attività venatoria senza rispetto di chi abita lì vicino. Spari vicino alle case, e segni del loro passaggio visibili fino in strada. Si tratta dell'area di proprietà comunale ricoperta da verde e arbusti, lunga forse 200 metri e larga una quarantina, che si estende alla spalle del canile veterinario dell'Ulss16.
«La legge afferma che è vietato sparare da una distanza inferiore a 150 metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili e fabbricati spiegano Stefano Deliperi del Gruppo d'Intervento Giuridico - e questo rende di fatto legittimamente impossibile esercitare l'attività venatoria nella zona. Eppure ci sono cacciatori che si recano proprio lì per cercare di far fuori i pochi esemplari di volpe nonostante le continue rimostranze dei residenti». «Purtroppo anche in passato ci furono battute di caccia alla volpe in palese spregio delle norme di rispetto delle distanze da abitazioni e luoghi di lavoro continua Deliperi - e questo scatenò forti proteste e l'adozione nel febbraio del 2016 di un'ordinanza sindacale di divieto di caccia per motivi di sicurezza pubblica. Oggi siamo a chiedere l'adozione di una nuova ordinanza urgente e contingibile di divieto di caccia e segnalato al Prefetto di Padova l'opportunità di un analogo provvedimento per ragioni di sicurezza pubblica».
Ba.T.
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