Seconda ondata molto aggressiva più del doppio i ricoverati

Mercoledì 2 Dicembre 2020
LA SITUAZIONE
PADOVA La seconda ondata della pandemia fa scorgere il suo volto più oscuro, dimostrandosi molto più aggressiva rispetto alla prima. Negli ospedali dell'Ulss 6 Euganea attualmente sono in cura 361 pazienti Covid, il doppio dei ricoverati registrati nella giornata «più nera» della prima fase. Al tempo il picco è stato raggiunto il 29 marzo con 170 degenti positivi e oggi l'incremento fa un balzo del più 112%. Il quadro allarmante è stato presentato ieri, durante la diretta Facebook trasmessa dalla direzione dell'Ulss 6 Euganea.
L'ATTIVITÁ
«La situazione non è tranquillizzante sottolinea il direttore generale, Domenico Scibetta -. La struttura sanitaria è sotto tensione, anche perché a differenza della prima fase l'assistenza non è stata bloccata. Nei nostri presidi ospedalieri continua l'attività ordinaria e nel territorio le prestazioni vengono erogate nei tempi normali. Ogni paziente Covid sottrae il posto letto e le risorse umane a un paziente non Covid. Il 29 marzo avevamo censito 2.135 positivi, oggi siamo arrivati a circa 15.700. L'individuazione di un così alto numero di contagi ci ha consentito di organizzarci con screening su larga scala, l'avvento dei tamponi antigenici rapidi ha permesso di aumentare la nostra capacità di fare tamponi di otto volte. Numeri che fanno capire l'enorme sforzo richiesto oggi, rispetto la prima ondata».
IL BOLLETTINO
L'ultimo bollettino emesso da Azienda Zero riporta cinque decessi e altri 418 nuovi casi nelle ultime 24 ore in provincia di Padova. I positivi al tampone sono 15.758. Nella rete ospedaliera sono assistiti 501 pazienti positivi, tra lunedì e martedì sono stati occupati 18 posti letto in più rispetto la precedente rilevazione. I ricoverati nei reparti sono 430, altri 71 si trovano sotto osservazione in terapia intensiva. Sul territorio padovano sono stati attivati quattro ospedali di comunità: a Conselve ci sono 9 persone, altre 12 sono a Camposampiero, 17 a Montagnana e 13 a Piove di Sacco. I contagi nelle case di riposo del padovano restano una ferita aperta. In particolare è sotto assedio del virus la residenza Parco del Sole, in via Boccaccio a Padova, con 84 ospiti positivi su 120. «In alcune case di riposo la diffusione del contagio è purtroppo in aumento dice Paolo Fortuna, direttore dei servizi sociosanitari -. Si contano 314 anziani positivi, 421 anziani in isolamento perché contatti stretti e altri 75 in isolamento in attesa del referto. Sono coinvolti complessivamente 813 anziani, che rappresentano il 18% degli ospiti nelle case di riposo. Anche tra gli operatori si registra un aumento, ma più contenuto. Abbiamo 45 operatori positivi, 18 in attesa del referto e 135 in isolamento fiduciario perché contatti stretti. In totale sono 198 e rappresentano il 5% degli operatori sanitari che operano nelle Rsa». Assenze che inevitabilmente influiscono negativamente sull'organizzazione delle case di riposo. Nei giorni scorsi l'Ulss 6 Euganea ha pubblicato un bando per reclutare operatori e infermieri disponibili a lavorare nei centri anziani, oltre il turno in ospedale. Finora quindici sanitari hanno risposto alla chiamata. «Su 4.467 ospiti presenti - aggiunge Fortuna - i ricoverati sono solo 11, il che significa che il sistema sta tenendo. È molto coinvolta anche l'Oic, lentamente sta migliorando il Cra Borgo Bassano a Cittadella. Poi c'è Villa Imperiale a Galliera Veneta, residenze Bolis per l'Ira di Padova e il Craup di Piove di Sacco».
IL VACCINO ANTINFLUENZALE
La campagna vaccinale antinfluenzale continua, presto arriveranno altre dosi a disposizione delle categorie a rischio. «Fino a oggi sono arrivate 250.500 dosi di vaccino fa presente Lorena Gottardello, del Dipartimento di prevenzione -, mentre nello stesso periodo dello scorso anno eravamo arrivati a 180mila. In questi giorni ne arriveranno altre 33mila grazie al grande sforzo della Regione e dell'assessore Lanzarin». Nella seconda ondata sono stati segnalati due casi di sindrome Kawasaki e simil Kawasaki in bambini a Padova. Si tratta di reazioni iper-infiammatorie, post infettive indotte dalla risposta immunitaria anomala, facilitata da fattori di rischio o predisposizione genetica, comunque non causate direttamente da Sars-Cov-2. Il fenomeno è sotto studio del gruppo di Reumatologia della Società Italiana di Pediatria (Sip), che sta raccogliendo casi in tutt'Italia. Intanto all'Istituto Dimesse sono stati individuati due casi di positività tra gli alunni, una classe della scuola primaria e una classe della scuola secondaria di primo grado sono state invitate a sottoporsi a tampone rapido.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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