Sanità futura

Mercoledì 17 Luglio 2019
Sanità futura
IL CASO
PADOVA La riabilitazione dell'ospedale Sant'Antonio chiusa il 30 giugno scorso causa ferie, potrebbe non riaprire a settembre. Questo il timore dei pazienti che grazie a Maurizio Manno, ex medico proprio al Sant'Antonio e ora paziente, hanno creato l'Associazione Pazienti Riabilitazione Integrata. Manno ieri mattina ha incontrato il sindaco Giordani insieme ai rappresentanti di SoS Sant'Antonio, Coalizione Civica e altre associazioni, che si battono per scongiurare il passaggio dall'Ulss all'azienda ospedaliera della struttura di via Facciolati. «Abbiamo voluto organizzare un convegno per il 25 luglio alle 20,30, il sindaco ci ha concesso Sala Anziani e ha assicurato il suo pieno sostegno all'iniziativa e all'associazione - spiega Manno - vogliamo sensibilizzare al disagio dei pazienti visto che il reparto potrebbe non riaprire e resterebbero solo l'azienda ospedaliera, 30 letti, o le strutture private. Oltre alla riapertura servirebbe incrementare il personale, la struttura ha due palestre ed una piscina ed è un' eccellenza ma per il futuro vorremmo essere interpellati perché la riabilitazione riguarda una fase transitoria della vita di una persona ma è fondamentale».
Tra i presenti Diego Caroli e Marina Mancin SoS Sant'Antonio. «E' stato fissato un tavolo per gestire il passaggio dall'Ulss all'Azienda ma non saranno presenti i sindaci - dice Mancin - ci dicono che non cambierà nulla ma sta già cambiando molto, ad esempio alcuni esami sono già stati trasferiti a Schiavonia o a Piove di Sacco, cambiamenti fatti in sordina quasi si stessero già applicando le schede ospedaliere». La salute è un diritto, sottolineano i rappresentanti delle associazioni. «E' inaccettabile dismettere un servizio pubblico funzionante con l'evidente conseguenza di favorire i privati anche nel caso della riabilitazione» osserva Caroli.
I problemi della sanità non sono finiti. L'Anaao, il sindacato dei medici ospedalieri, annuncia la sospensioni delle tratattive sindacali con l'Ulss 6 in quanto sono divenuti impossibili normali relazioni sindacali. Tra i molti temi affrontati l'affidamento illegittimo di turni nei pronto Soccorso di Piove e Cittadella a una cooperativa di servizi rilasciando commenti sarcastici sulle diffide già emanate a livello nazionale. «Essere indifferenti alle proposte e ai diritti dei medici, dice Anaao, significa ignorare anche i cittadini curati da questi ultimi». Pronta la risposta dell'Ulss 6 che sottolinea come dallo scorso gennaio siano stati 7 gli incontri svolti in clima di dialogo e collaborazione e, nel rispetto delle altre sigle sindacali che detengono la maggioranza degli iscritti, sono già fissati altri 7 incontri dal prossimo settembre fino a dicembre. «Il tutto auspicando che il dialogo con Anaao visto lo spirito collaborativo che sempre la contraddistingue possa riprendere al più presto».
Luisa Morbiato
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