Samira, chiesta la scarcerazione del marito

Mercoledì 5 Febbraio 2020
Samira, chiesta la scarcerazione del marito
STANGHELLA
L'avvocato Daniele Pizzi, legale di Mohamed Barbri, ancora in carcere a Rovigo con l'accusa di aver ucciso la moglie Samira e di averne nascosto il corpo, ha presentato nella giornata di ieri istanza al Tribunale del Riesame di Venezia chiedendo la scarcerazione del proprio assistito. Secondo l'avvocato, infatti, potrebbero essere applicate misure cautelari meno afflittive. «Ho riflettuto a lungo se presentare o meno questo ricorso. spiega l'avvocato Pizzi Durante l'ultimo incontro in carcere con Mohamed, infatti, si era stabilito che lo si sarebbe depositato soltanto se, dopo aver analizzato in maniera approfondita tutti gli atti di indagine, ci si fosse resi conto che vi erano degli argomenti meritevoli di approfondimento davanti ad un Tribunale collegiale. Così è stato, nel senso che è doveroso sottolineare come Mohamed si sia allontanato dall'Italia soltanto perché nessuno, fino a quel momento, gli aveva imposto di rimanere in Italia, né lo aveva sottoposto ad alcuna restrizione di sorta: non dimentichiamoci, infatti, che Mohamed è andato in Spagna grazie a documenti che non gli erano mai stati ritirati. Consentire a Mohamed di allontanarsi e poi arrestarlo dopo che lo ha fatto, è come dare una caramella ad un bambino e poi sgridarlo dopo che l'ha mangiata». Il legale contesta anche la descrizione dell'allontanamento di Mohamed fatta dal Gip, che l'ha definito una fuga rocambolesca. «Ma quale rocambolesca, si è limitato a spostarsi prima in bicicletta (peraltro ripreso dalle telecamere di mezzo mondo) e poi a bordo di un comunissimo autobus, il cui biglietto aveva acquistato dando il suo nome e cognome, rileva Pizzi -. Per essere precisi è ancora necessario evidenziare come, durante l'interrogatorio di garanzia dello scorso 24 gennaio, Mohamed abbia consegnato al Gip, oltre al biglietto di ritorno in Italia che aveva già acquistato, anche la ricevuta della pensione in cui ha alloggiato in Spagna, la quale riporta il suo nome e cognome: è evidente che l'ultima cosa che fa un fuggiasco è quella di inserire le proprie generalità in registri alberghieri o simili. Senza considerare che, appena giunto in Spagna, Mohamed aveva telefonato a suo cugino utilizzando un numero spagnolo in chiaro, ennesima dimostrazione che non aveva nessuna intenzione di sottrarsi alla localizzazione». Conclude l'avvocato: «Tutti questi elementi, uniti al fatto che, per stessa ammissione della Procura della Repubblica, fino al giorno del suo allontanamento non vi erano gravi indizi di colpevolezza a suo carico, ci hanno fatto alla fine decidere di sottoporre l'intera situazione al vaglio del Tribunale del Riesame di Venezia, che sarà ora chiamato a fissare un'udienza per discutere questi argomenti e, quindi, a prendere una decisione sulla possibile scarcerazione di Mohamed».
Ca.B.
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