Roghi alla Gallo Road, c'è un indagato

Martedì 24 Settembre 2019
Roghi alla Gallo Road, c'è un indagato
VEGGIANO
Un italiano è stato scritto nel registro degli indagati per i tre attentati ai danni della società edile Gallo Road e del suo presidente Filippo Mazzei. L'uomo, secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Valeria Spinosa, sarebbe colpevole dei reati di incendio doloso e di estorsione. A chiudere il cerchio, dopo un anno di indagini, sono stati gli uomini della Squadra mobile. L'episodio più grave si è registrato alla vigilia di Ferragosto dell'anno scorso, quando due camion e un caterpillar di proprietà dell'impresa di costruzioni sono stati dati alle fiamme all'interno del cantiere di ampliamento del supermercato IperLando a Veggiano di via Pedagni. In precedenza il presidente della Gallo Road era stato vittima di due attentati ai suoi danni: un petardo esploso nel cortile della sua abitazione di Padova e poi il ritrovamento davanti alla porta di casa di una pentola piena di liquido infiammabile.
ILRAID
La notte del 14 agosto dell'anno scorso, all'interno del cantiere di Iperlando di Veggiano dove la ditta Fratelli Gallo Srl da alcuni mesi stava lavorando all'ampliamento del supermercato, sono stati dati alle fiamme due camion con cassone marca Iveco e Renault. Inoltre è rimasto danneggiato il motore di un escavatore con pala, posizionato accanto ai due mezzi bruciati. I veicoli non erano stati assicurati in caso di incendio e i danni sono stati calcolati in oltre 20 mila euro. Il rogo doloso al cantiere è stato l'apice di una escalation iniziata alla fine di aprile sempre del 2018, quando è stato esploso un petardo all'interno del cortile dell'abitazione del presidente della Gallo Road Srl con sede in via Maroncelli a Padova. In un primo momento non è sembrato nulla di grave, ma a maggio la situazione è precipitata. Davanti alla porta di casa di Mazzei è stata trovata una pentola piena di liquido infiammabile. È stato il preludio all'incendio doloso della notte del 14 agosto a Veggiano. Tutti elementi che hanno portato gli inquirenti a battere la pista dell'estorsione.
UNICO FILO CONDUTTORE
I primi due episodi, gli attentati nel cortile di casa del presidente della Fratelli Gallo Road, sono stati seguiti dalla polizia. L'incendio doloso di Veggiano invece dai carabinieri del nucleo investigativo. Solo in un secondo momento, quando si è capito che i tre casi erano legati tra loro da un unico filo conduttore, il fascicolo è passato nelle mani degli uomini della Squadra mobile. Gli agenti, per arrivare al presunto colpevole, hanno chiesto informazioni sulla impresa di costruzioni e sul suo titolare con l'obiettivo di verificare eventuali nemici. Poi, quando hanno individuato un sospetto, lo hanno pedinato e lo hanno intercettato al telefono. Fino a quando non hanno perquisito la sua abitazione, trovando elementi utili alle indagini. E così un italiano è stato incastrato con le accuse di incendio doloso e di estorsione. Al momento Filippo Mazzei, difeso dall'avvocato Paola Rubini, non ha voluto rilasciare alcun commento sui fatti che lo hanno visto vittima di attentati alla sua persona e di un rogo ai danni della sua azienda.
Marco Aldighieri
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