Ritira la laurea della figlia morta

Mercoledì 1 Febbraio 2017
Ritira la laurea della figlia morta
E' stata la mamma Consuelo Zoja ad alzarsi in piedi per ritirare la laurea alla memoria della figlia Jessica che l'Università di Padova le ha conferito in Mediazione Linguistica e Culturale. Con il cuore colmo di orgoglio, ma lacerato dal dolore, la mamma di Jessica Tellatin, morta a settembre all'età di 26 anni dopo aver combattuto per tre anni contro la malattia, un tumore al cervelletto, ha avuto la forza di stare davanti alla commissione che ha assegnato alla figlia la laurea e la qualifica accademica di dottoressa. Perché Jessica aveva finito tutti gli esami, combattendo contro una grave malattia che l'aveva colpita a soli 23 anni, e aveva anche scritto la tesi. Lei il suo futuro se lo era già scelto. Aveva scelto di studiare, aveva scelto la laurea in Lingue, studiando spagnolo e inglese. Si immaginava con un lavoro che l'avrebbe soddisfatta, e per non pesare sul bilancio familiare, lei e la mamma erano rimaste sole nel 1999 dopo che il padre parse la vita in un incidente stradale, lavorava anche nei fine settimana. E la tenacia di Jessica l'ha tenuta aggrappata alla vita finché ha potuto. Senza mai mollare, neppure negli studi che ha proseguito nonostante le difficoltà della malattia. E a darle forza la mamma, una accanto all'altra come erano abituate. E anche lunedì mamma Consuelo sapeva che Jessica era lì con lei, per compiere quel passo che purtroppo sua figlia non ha potuto fare per coronare il sogno della laurea. «Ho provato dolore e orgoglio ha detto la mamma è stato un momento molto forte. E il ritratto che i docenti hanno fatto di Jessica mi ha riempito di orgoglio, perché lei era così: tenace, e curiosa nel voler conoscere e sapere. Lo è sempre stata, e ha lasciato un segno in chi l'ha conosciuta. E la sua mancanza per me è incolmabile». A ricordare Jessica durante la cerimonia di laurea, che si è tenuta in un'aula del Dipartimento di Lingue, una bella foto della giovane studentessa sorridente, come lo sarebbe stata al termine della discussione della sua tesi, una volta sciolta la tensione. Nel corso della cerimonia le docenti hanno ripercorso la carriera accademica di Jessica, sottolineando come la giovane avesse compreso a pieno la concezione della mediazione culturale, anche nel suo aspetto di servizio agli altri. E con la tesi che aveva scelto si era preparata proprio a questo: con l'ascolto e il dialogo a mediare, ad aiutare le persone di culture differenti a comprendersi, conoscersi e a rispettarsi.

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