Ristoranti e mensa, la Regione: si può fare

Sabato 23 Gennaio 2021
LA NOVITÁ
PADOVA Niente aggiornamento del codice Ateco per i pubblici esercizi che vogliono effettuare il servizio mensa.
È il chiarimento arrivato ieri dalla Regione Veneto dopo che la Prefettura di Padova aveva deciso per un'interpretazione restrittiva del decreto Conte: un numero sempre più alto di ristoratori aveva deciso di avviare il servizio, troppi secondo il prefetto per non nascondere tra loro dei furbetti. «Dopo alcuni giorni di incertezza pare sia arrivata una soluzione, anche a seguito della pressione della nostra associazione nei confronti di Comuni, Regione e Prefettura dice Filippo Segato, segretario di Appe Oggi sul sito della Regione è stato pubblicato un chiarimento: per effettuare il servizio mensa contrattualizzato non serve uno specifico codice Ateco quindi non serve aggiornarlo alla Camera di Commercio. Resta però da chiarire un aspetto amministrativo, cioè se sia obbligatorio o meno presentare la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) al proprio comune. Speriamo di riuscire a chiarirlo nel giro di queste ore con la Prefettura».
Secondo l'interpretazione di Appe, ciò che ha pubblicato la Regione ieri implicitamente abroga la necessità di presentare la Scia ma serve una conferma chiara da parte della Prefettura per evitare di incorrere in sazioni. Il plauso per quanto ottenuto finora arriva anche da Ascom. «La risposta della Regione alla quale ci siamo rivolti in questi giorni per avere un indirizzo sulla controversa questione chiarisce finalmente chi può fare cosa commenta Patrizio Bertin, presidente di Ascom Chiarezza e certezze sono indispensabili in un momento come questo di grande difficoltà. Purtroppo, soprattutto a livello nazionale, chiarezza e certezze in tutti questi mesi hanno fatto difetto con il risultato che gli imprenditori hanno sopportato i costi e lo stress connessi alle continue e altalenanti variazioni. Abbiamo bisogno di poter tornare al nostro lavoro. In tutta sicurezza, come abbiamo fatto fin dal primo momento, ma dobbiamo tornare a lavorare se vogliamo che migliaia di imprese e di lavoratori non debbano rinunciare alla loro occupazione e a un reddito per mantenere le loro famiglie».
Ora non resta che aspettare una precisazione sull'obbligatorietà o meno della presentazione della Scia da parte di Palazzo Santo Stefano che «auspichiamo sposi la linea delle altre Prefetture venete - aggiunge Segato - così si potrebbe tornare alla situazione dei primi giorni dell'anno, ovviamente rispettando le linee guida e tutte le norme anti-contagio all'interno dei locali durante il servizio mensa».
Anche Confesercenti plaude al risultato. Il presidente Nicola Rossi: «È stata premiata la nostra iniziativa e l'interpretazione che abbiamo dato della norma. Ora sia la Regione che l'Agenzia delle Entrate hanno detto la parola fine. Quindi oggi non esistono più dubbi sul fatto che il servizio mensa deve essere svolto con un accordo scritto fra l'azienda e il fornitore. In questo modo si dà rispetto ad una esigenza primaria dei lavoratori. Ringrazio anche il Prefetto che ha indirizzato nel modo giusto la discussione».
Slvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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