Rischia di finire in strada con 4 figli

Mercoledì 13 Settembre 2017
Rischia di finire in strada con 4 figli
È solo questione di tempo, poco, poi Mokthari Asmahane, 37 anni di origini algerine ora cittadina italiana, finirà fuori di casa con i quattro figli anch'essi italiani, di 12, 10 e 2 anni e di 6 mesi. Avrebbe dovuto lasciare ieri l'appartamento di 75 metri quadrati in un condominio di San Martino di Lupari. Non ha permesso alla custode delegata dal giudice, di eseguire la sentenza esecutiva emessa dal Tribunale di Padova che ha autorizzato la liberazione dell'immobile. A fianco della famiglia erano presenti il segretario dell'Unione Inquilini di Padova Cesare Ottolini e l'avvocato dell'associazione Federico Pampaloni. L'abitazione, costruita nel 2004, è stata acquistata l'anno successivo con un mutuo di 110 mila euro. Le rate sono state pagate regolarmente per 10 anni. Poi la coppia si è separata e viene a mancare il sostegno economico. L'ex marito versa 250 euro mensili come alimenti. Mette il poco che ha l'attuale compagno della signora, padre degli altri due figli, Yazidi Abderrahim di 42 anni, originario del Marocco, ha perso il lavoro. Meccanico d'auto è disponibile ad ogni mansione. In questa situazione impossibile saldare i 500 euro mensili del mutuo.
La banca è quindi proprietaria dell'immobile, lo ha messo in vendita all'incanto. Stimato 67 mila euro, è in vendita per 57 mila con offerta minima di 43 mila euro. Dal tribunale l'istituto di credito ha ottenuto la sentenza di liberazione immediatamente esecutiva. Sono trascorsi i 150 giorni per il rilascio, in qualsiasi momento la proprietà può ritornare in possesso dell'appartamento.
«La morosità nel pagamento delle rate del mutuo è incolpevole perché causata dalla peggiorate condizioni economiche della famiglia a seguito della separazione e della mancanza di lavoro - spiega Ottolini - Vana è stata la ricerca di trovare sul mercato o tramite la parrocchia un alloggio alternativo. Tutto ciò ci induce a chiedere l'intervento dell'Amministrazione comunale, in particolare del sindaco per il quale però la vicenda è chiusa. Impossibile incontrarlo. Giovedì saremo dal vice sindaco. Malgrado avesse i requisiti necessari, questa famiglia è stata sconsigliata dal presentare domanda per le case popolari che dicono non ci siano, ma non è così. La casa è un diritto sancito anche dall'Onu. Il sindaco è tenuto per legge a tutelare i cittadini».
«Lunedì è stata presentata un'istanza al giudice affinchè rinvii il rilascio, con la disponibilità a versare 250 euro mensili», sottolinea il legale Pampaloni. «L'Unione inquilini è male informata non essendoci qui abitazioni popolari, ma solo di proprietà del comune, tutte molto piccole e utilizzate - spiega il sindaco Gerry Boratto - Trovo vergognosa l'azione della banca considerato che l'abitazione non è ancora venduta. Ha ottenuto gli atti in tempi celeri quando per un privato passano anni».

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