Rilievi e prove di carico sul cavalcavia Borgomagno

Sabato 6 Giugno 2020
Rilievi e prove di carico sul cavalcavia Borgomagno
IL CASO
PADOVA I rilievi sono cominciati ieri. E anche le prove di carico, utilizzando pesi analoghi a quelli che ogni giorno passano sopra al manufatto. Il cavalcavia Borgomagno, infatti, è oggetto di una serie di accertamenti sullo stato di salute: in pratica, alcuni esperti stanno valutando come risponde a questa sorta di test da sforzo, per decidere come effettuare gli interventi di consolidamento già programmati, finanziati e pronti a partire. Nel frattempo è intervenuto un inconveniente, oggetto di un verbale definito di somma urgenza, redatto il 30 aprile scorso, in seguito alla caduta di alcuni calcinacci dall'impalcato del cavalcaferrovia.
Il Comune da tempo aveva deciso di agire all'insegna della massima prudenza, programmando una verifica strutturale statica e dinamica, e ricorrendo al supporto tecnico di un professionista esterno. Una volta ottenuti gli esiti degli accertamenti in corso, quindi partirà subito l'intervento di manutenzione, che sarà tarato appunto sulla diagnosi dettata da questi ultime sondaggi.
Trattandosi di un manufatto fondamentale per la circolazione cittadina, che mette in comunicazione l'Arcella con il centro, e su cui passano tram, mezzi pubblici e veicoli privati, è stato chiesto un rapporto dettagliato, tenuto conto che la data di costruzione è molto indietro nel tempo: una porzione era stata realizzata addirittura nel 1908, quando di certo non doveva sopportare la mole di traffico attuale. Le prove di carico verranno a costare alle casse di Palazzo Moroni circa 10mila euro.
LA RIFLESSIONE
Cavalcavia Borgomagno è costituito da sette manufatti, realizzati in fasi successive e destinati in futuro a essere abbattuti, per costruire una nuova struttura. «Quello dei ponti - ha ricordato Andrea Micalizzi, assessore ai Lavori Pubblici - è un tema nazionale, perché ovunque ci sono strutture obsolete, realizzate quando avevano ben altre funzioni. Per esempio molti cavalcavia sono stati costruiti in calcestruzzo pre-compresso, che ha una dinamicità diversa adesso che i carichi di traffico sono aumentati. È urgente, quindi, investire cospicue somme di denaro per mantenerli in buono stato».
«I Comuni, però - ha aggiunto l'esponente della giunta Giordani - non possono farsi carico da soli di oneri tanto gravosi. E tenuto conto che la ripresa dell'economia si basa appunto sulla qualità delle infrastrutture, serve in tempi brevi un piano di investimenti da parte dello Stato per renderli sicuri. Tra l'altro questi cantieri metterebbero in moto una filiera rilevante, che rappresenterebbe una boccata d'ossigeno per le imprese. Auspico quindi che venga messo a disposizione delle municipalità una specie di bando periferie per far sì che possano garantire la solidità dei ponti più datati, alcuni dei quali sono a rischio dal punto di vista statico».
Ni.Co.
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