«Quattro persone su cinque non presentano sintomi»

Sabato 28 Luglio 2018
«Quattro persone su cinque non presentano sintomi»
IL VIRUS
«La febbre West Nile è una malattia provocata dall'omonimo virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile da cui prende il nome. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, più frequentemente del tipo Culex pipiens, la comune zanzara domestica che compare di sera, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. Altri veicoli di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con i soggetti infetti».
GLI EFFETTI
A parlare è la dottoressa Lorena Gottardello del Dipartimento di prevenzione, servizio di Igiene e sanità pubblica dell'Ulss 6 Euganea, che ricorda come il West Nile sia asintomatico in circa nell'80% dei casi. «Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età della persona. Nei bambini - rileva Gottardello - è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave». I sintomi più seri si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (una persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (uno su mille) il virus può causare un'encefalite letale.
L'INCUBAZIONE
Il periodo di incubazione del virus varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit del sistema immunitario. La ricerca del virus, trovato in zanzare Culex pipiens in diversi comuni del padovano, fa parte della sorveglianza entomologica predisposta dalla Regione Veneto con la collaborazione dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Fondamentale la prevenzione, che consiste nell'evitare la puntura delle zanzare. Il come lo spiega Gottardello: «Mediante il corretto utilizzo di repellenti quando si sta all'aria aperta, il posizionamento di zanzariere alle finestre, l'uso di insetticidi ambientali. È quindi molto importante poi ridurre la popolazione di zanzare con una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie, fossi, con idonei prodotti e con ripetizioni dei trattamenti ed evitare ogni occasione di acqua stagnante in recipienti, sottovasi, orti». Simile è la febbre Dengue, malattia infettiva tropicale causata dall'omonimo virus: viene trasmessa all'uomo dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta.
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