Primo positivo alla casa di riposo di Cittadella: donna in isolamento

Martedì 31 Marzo 2020
Primo positivo alla casa di riposo di Cittadella: donna in isolamento
NELL'ALTA PADOVANA
CITTADELLA Un caso di positività al Coronavirus anche in una delle strutture gestite dal Centro residenziale per anziani con sede a Cittadella. Lunedì mattina l'Ulss 6 Euganea ha notificato alla direzione la notizia della positività al Covid-19 di una donna, della sede di Borgo Padova all'interno del nucleo Betulla. Il tampone era stato eseguito martedì scorso su attivazione del personale medico e l'ospite già da lunedì 23 è stata posta in isolamento precauzionale applicando quindi il protocollo previsto in questi casi dalla Regione.
Le condizioni di salute della signora, al momento sono stabili e tutta l'assistenza viene prestata nel modo specifico, all'interno del Centro. I familiari sono stati avvisati tempestivamente. Avuta la notizia, il Centro residenziale anziani ha richiesto immediatamente all'Azienda sanitaria, la possibilità di effettuare 14 tamponi per gli altri ospiti presenti nel nucleo.
«In questo momento di grande difficoltà - sono le parole della presidente del Cra Cittadella Ornella Pettenuzzo e del direttore Giorgio Andrea Prevedello - vogliamo rassicurare tutti i famigliari in relazione alla gestione del caso e ringraziare il personale per l'impegno, la professionalità e disponibilità dimostrata».
Il Cra di Cittadella è una struttura molto articolata. Opera con due sedi nella città murata dove ci sono anche l'ospedale di comunità, gli stati vegetativi e l'hospice Casa del Carmine per malati terminali, c'è poi Villa Breda a Campo San Martino mentre a Piazzola sul Brenta si trova la casa di riposo Camerini con l'unità riabilitativa territoriale. In totale le persone ospitate sono 340. Ovviamente tutti speravano che non si registrasse nessun caso. La direzione del Cra infatti era intervenuta già a fine febbraio, non appena l'allarme era stato lanciato, dopo la scoperta del focolaio di Vo'. Precise le disposizioni, chiusura alle visite salvo casi veramente eccezionali, suddivisioni in settori delle sedi dove possibile, ed allo stesso modo del personale, che era stato invitato anche al di fuori dell'orario di lavoro, a prestare attenzione agli spostamenti e alle frequentazioni, per ridurre al massimo il rischio potenziale di portare all'interno della struttura la contaminazione.
Purtroppo il dato emerso ieri evidenzia che non è bastato. Ma proprio grazie all'organizzazione interna che era stata modificata alla luce della situazione, sono stati subito individuati tutti gli operatori che hanno operato nel settore. Per loro quindi la richiesta del tampone nei tempi più rapidi possibile. Una chiusura, quella adottata dal Cra, che non aveva mancato di sollevare forti critiche da parte di alcuni parenti degli ospiti, anche perché ai più non era ancora chiara la portata dell'emergenza sanitaria. Colta invece dal Cra allo scopo di tutelare immediatamente i cittadini all'interno delle strutture. Dal canto loro gli operatori, si sono spesi da subito e continuano a farlo, cercando di mantenere la normalità quotidiana attraverso momenti di animazione e vari servizi come quello di trucco e parrucco, ordinariamente svolti con l'ausilio di persone esterne. La situazione è costantemente controllata.
Michelangelo Cecchetto
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