Prime, presenza totale solamente in provincia

Venerdì 30 Aprile 2021
LA DECISIONE
PADOVA Da lunedì torneranno in presenza 7.276 studenti di prima superiore, quasi tutti. Se in provincia le classi prime saranno in aula al 100 per cento, così non sarà in città dove si continuerà con le percentuali decise dalle singole scuole.
È ciò che emerge dall'incontro tenutosi ieri pomeriggio in videoconferenza tra il prefetto Renato Franceschelli, il presidente della Provincia Fabio Bui, il provveditore Roberto Natale, l'assessore ai Trasporti cittadino Andrea Ragona, i vertici di Busitalia, i sindaci dei Comuni interessati e i rappresentanti dei bus operator privati.
L'OBIETTIVO
L'obiettivo era capire se si riusciva a rispettare le indicazioni date da Governo e Regione in merito alla presenza degli studenti a scuola: prime e quinte in aula al 100 per cento, tutti gli altri al 50 per cento in modo da avere in media almeno il 70 per cento degli alunni a scuola. La settimana scorsa hanno cominciato in presenza al 100 per cento solo le classi quinte (6.759 alunni) mentre per le prime ogni scuola ha fatto ciò che riteneva più saggio a seconda degli spazi a disposizione. Così sono riusciti a presentarsi in classe complessivamente 6.340 studenti in tutta la provincia. Ci sono scuole che sono riuscite a organizzarsi attraverso orari scaglionati oppure hanno preferito optare per una turnazione delle classi in presenza. Ogni istituto ha potuto pianificare il rientro come riteneva più opportuno. Una partenza prudente, controllata per non fare il passo più lungo della gamba.
IL TOTALE
In tutto il territorio si contano 107 mila studenti: 38 mila sono quelli delle scuole superiori, suddivisi in 38 istituti. Ma la metà di loro arriva ogni giorno in città. «Abbiamo preferito essere prudenti all'inizio, quando ci siamo parlati la scorsa settimana, perché avevamo delle stime mentre ieri pomeriggio ho presentati i dati effettivi, reali degli alunni di prima superiore riferisce Natale C'è soddisfazione da parte di tutti. In città ogni scuola ha fatto la sua scelta e visto che le indicazioni del 70 per cento sono state rispettate credo si possa anche lasciare la situazione così com'è. Gli aspetti organizzativi ci hanno impegnato molto a partire dalla scorsa estate e anche la prossima si prospetta gravosa, ora è il momento di concentrarsi sui contenuti della didattica e portare a termine l'anno scolastico».
LO SCOGLIO
Ora ci siamo. Il 70 per cento è raggiunto. In provincia tutti gli alunni di prima superiore potranno tornare alla normalità mentre per la città le considerazioni fatte dai vertici di Busitalia sono state diverse. Per quello degli 8.009 alunni totali saranno in classe in 7.276. Se in provincia i mezzi pubblici sono utilizzati quasi solamente da studenti, in città è diverso. E con la ripartenza, lunedì, di molte attività il timore è che gli autobus non reggano, tenendo sempre presente che resta fissa la capienza massima al 50 per cento. Lo scorso gennaio, per far fronte al ritorno in classe, Busitalia aveva messo in campo cento autobus in più ai quali si sono aggiunti 130 mezzi da parte di 30 ditte private. La settimana scorsa i privati ne hanno aggiunti altri 20, per un totale quindi di 250 mezzi aggiuntivi rispetto all'attuale parco macchine di Busitalia che conta complessivamente 531 veicoli di cui 306 extraurbani. Le corse dedicate esclusivamente agli studenti sono 800, tra urbane ed extraurbane.
All'incontro di ieri Busitalia ha fatto sapere di non aver previsto mezzi aggiuntivi a quelli già in uso o cambiamenti nelle corse attualmente operative sul territorio. «Mi trovo d'accordo con le scelte prese durante l'incontro commenta Ragona In ogni caso ci rivedremo la prossima settimana, continueremo a tenere monitorata la situazione e poi cercheremo di capire se rivedere qualcosa o meno. La media del 70 per cento indicata da Governo e Regione è pienamente rispettata. Facendo una media delle diverse scuole cittadine già l'80 per cento degli alunni di prima superiore frequenta in presenza». Questa settimana ci sarà un altro monitoraggio per verificare che non si possa aumentare ancora il numero di alunni in classe, arrivando all'agognato 100 per cento in tutti gli istituti superiori cittadini. «La vera sfida ora sarà programmare il rientro di settembre - sottolinea Bui - Abbiamo tre mesi di tempo per organizzarci, non dobbiamo farci trovare impreparati. E nel caso in cui le indicazioni riguardo la presenza restino quelle attuali, dobbiamo valutare anche l'ipotesi di fare dei turni tra mattina e pomeriggio».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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