Preso il capobanda dei ladri acrobati

Mercoledì 29 Gennaio 2020
CRIMINALITÀ
PADOVA Preso il capo della banda di ladri acrobati che avevano messo a segno un furto milionario in stile mission impossible che ha colpito al cuore l'Antiquario librario Bado e Mart. Grazie ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza ora è dietro le sbarre il boss dell'organizzazione angloromena che, tra i vari volumi, ha preso anche un Goya del 1500 che fino a poco prima del furto era tra gli scaffali del negozio di via Soncin. L'Antiquario librario del Ghetto aveva inviato cento libri antichi, che valevano un milione di euro, a Londra nel gennaio 2017. Poi, da lì, sarebbero stati spediti in California, diretti a una fiera internazionale dedicata ai collezionisti, nella speranza di fare dei buoni affari. Invece, dei ladri acrobati, glieli hanno rubati durante il pit stop inglese.
Tre anni esatti dopo, con un'operazione di polizia internazionale, i carabinieri hanno catturato, in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dall'Autorità Giudiziaria inglese, il quarantenne rumeno, appartenente a un'organizzazione criminale dedita alla commissione di furti in Gran Bretagna.
LA TESTIMONIANZA
«È stato un vero colpo per noi. Ci ha messo in ginocchio - aveva spiegato Alessandro Bisello al fianco della titolare Natalina Bado - Era la fine di gennaio 2017 quando spedimmo un centinaio di libri antichi, tra cui una copia dei Capricci di Goya. Dovevano passare per Feltham nel Regno Unito per poi essere inviati a San Francisco. Lì dovevano essere sdoganati ed erano stati inviati con un corriere espresso. Una settimana dopo ci telefonarono per dirci che i ladri si erano calati dall'alto con delle funi senza far scattare gli allarmi e ne avevano rubati 65». Un disastro: quello che doveva diventare un affare si era trasformato in una catastrofe, con un buco da un milione di euro. «Sono andato in quel magazzino - spiega Bisello - Dentro c'erano centinaia di cose preziose, computer e altro. Hanno rubato i libri nostri e quelli di un altro collezionista. Probabilmente sapevano che sarebbero stati custoditi lì e hanno agito, su commissione. Perché volumi di questa natura possono interessare solo dei collezionisti». L'amarezza è tanta: «Alla fine la fiera l'abbiamo fatta lo stesso, ma con i soli 30 libri rimasti. Un danno, per noi, devastante»
LE INDAGINI
La svolta a giugno scorso: quindici persone sono state arrestate in Inghilterra e Romania a seguito dell'operazione dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, della Metropolitan Police di Londra e dell'Ispettorato Generale della Polizia romena, coordinati da Europol ed Eurojust. Sono accusati di far parte dell'organizzazione responsabile del furto, con un bottino di 260 libri antichi del valore di 2 milioni di euro, messo a segno nella notte tra il 29 e il 30 gennaio 2017 a Feltham. Vittime, oltre ai mercanti padovani, un collezionista di Pavia e un appassionato tedesco. Ieri invece è finito dietro le sbarre il boss.
I ladri sono dei professionisti del furto: avevano realizzato un foro nel tetto del deposito inglese, per poi calarsi sospesi nel vuoto tramite un elaborato, ma a quanto pare efficace, sistema di corde e funi, che gli ha poi permesso di sfuggire a un sistema incrociato di raggi laser. Proprio come Tom Cruise in Mission impossible. Tra i volumi sottratti, ce n'è uno particolarmente prezioso, di proprietà del collezionista di Pavia: un manoscritto del XVI secolo di De revolutionibus orbium coelestium di Niccolò Copernico, padre di quella rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre le sorti dell'astronomia, della scienza e cultura umana. Solo quest'opera vale duecentomila sterline. La speranza dei librai ora, come a giugno, è che i libri vengano recuperati.
Marina Lucchin
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