Prandina, 200 in corteo: «Un park da mille posti»

Mercoledì 26 Giugno 2019
LA POLEMICA
PADOVA Mille posti auto alla Prandina e nessuna modifica alla viabilità in corso Milano. No alla chiusura di via Dante e no al passaggio della nuova linea del tram. Un sì convinto, invece, all'utilizzo di navette e bus elettrici. Cinque concetti stampati sui volantini, scritti sui cartelloni e urlati al megafono. Così ieri sera duecento commercianti hanno manifestato da Palazzo Moroni al parcheggio Prandina, bloccando il traffico alle otto di sera in corso Milano per protestare contro l'amministrazione. Nel mirino c'è soprattutto il vicesindaco Lorenzoni, ma i commercianti non hanno risparmiati nemmeno forti contestazioni (e qualche volgare insulto) al sindaco Giordani. «No al centro deserto» è stato uno degli slogan più ricorrenti della manifestazione, alla quale hanno partecipato anche l'ex onorevole Filippo Ascierto, la consigliera della lista Bitonci Wanda Pellizzari e l'ex presidente del Consiglio comunale Federica Pietrogrande. Con loro anche Liliana Gori, portavoce del comitato No rotaie Voltabarozzo.
LE RICHIESTE
In prima linea, tra fischietti e cori da stadio, c'era Massimiliano Pellizzari, presidente dell'Associazione commercianti del centro e titolare dell'Ottica Verdi. «Anche questa sera - dice Pellizzari - abbiamo dimostrato che c'è un pezzo di città che non vuole che Padova diventi un deserto. Ci sono moltissime persone che non vogliono via Dante chiusa e non vogliono le modifiche alla viabilità in corso Milano, mentre invece chiedono un grande parcheggio alle porte della città».
La riorganizzazione della viabilità è ancora in fase di valutazione e da Palazzo Moroni ribadiscono che nulla è stato deciso, ma Pellizzari mette le mani avanti: «Puntiamo ad ottenere un incontro risolutivo, ma mi pare che su questi temi la giunta sia troppo spostata nella direzione del vicesindaco Lorenzoni e quindi mi pare che il tavolo sia monopolizzato da Coalizione Civica che non vuole il parcheggio alla Prandina e vuole la chiusura di via Dante. Siamo pronti a tornare in piazza tra un mese - annuncia - e non abbiamo intenzione di arretrare nemmeno di un millimetro. Ne va del futuro delle nostre attività». E Wanda Pellizzari avvisa: «I commercianti ora sono tranquilli, ma sono pronti a tutto».
DRAPPI NERI
In corso Milano i commercianti hanno esposto sulle vetrine volantini e drappi neri in segno di lutto. Al corteo uno dei più arrabbiati è Ruggero Rovelli, titolare di Bubble Tea in via Umberto I: «Guardate questa ciclabile quanto ha ridotto e penalizzato la carreggiata, provocando un enorme aumento del traffico. La protesta interessa non solo i commercianti ma anche tanti dipendenti nei negozi, sotto scacco di decisioni assurde». Stesso tono per l'edicolante Andrea Schiavon: «Agenda 21 è stato un percorso sterile in cui si sapeva già come sarebbe andata a finire. Sosteniamo i bus elettrici utilizzati già nel nord Europa».
LA DIFESA
Ieri mattina il sindaco Giordani si è presentato, in sella alla bicicletta, in corso Milano per incontrare i commercianti e tanti altri padovani. «Io e l'assessore Micalizzi siamo stati due ore a parlare con commercianti e residenti che mi hanno anche criticato per la pista ciclabile - ha spiegato nel pomeriggio, durante l'appuntamento conclusivo di Agenda 21 -. Se abbiamo fatto un errore, è quello di non aver fatto un percorso di partecipazione: ho ragionato troppo da imprenditore. Detto questo non si torna indietro e quando i negozianti mi dicono che per colpa della ciclabile hanno diminuito gli incassi del 20/30%, io la trovo una versione poco credibile visto che abbiamo messo 200 posti auto gratuiti alla Prandina».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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