Pp1, via al cantiere per le case di lusso

Sabato 22 Febbraio 2020
LA SVOLTA
PADOVA Il grande vuoto al centro della città, un gigantesco nulla urbano nell'area dell'ex gasometro a un passo dagli Scrovegni, è destinato a trasformarsi in una serie di palazzi con appartamenti di lusso e negozi di grido. Lo si dice dal 2004, quando la crema delle società edilizie padovane comprò dal Comune 30mila metri quadri al prezzo di 30 milioni di euro nel quadrilatero compreso fra via Valeri e i palazzoni di Mps Antonveneta, via Trieste e il lato stazione. Poi è andata a finire male, con le ditte fallite e in liquidazione. E un debito enorme, oltre 33 milioni di euro diviso fra le banche, il Comune e i fornitori. Tre anni fa una cordata di imprenditori capeggiata dal Consorzio Stabile Pedron di Villa del Conte, assistito dall'avvocato Alberto Trabucchi ha cominciato in un'operazione da tutti ritenuta impossibile, pagare i debiti e far ritornare in bonis ovvero capace di agire sul mercato la vecchia Progetto Pp1 spa dei soci fondatori.
IL PERCORSO
Ebbene c'è riuscita. «Dopo due anni e mezzo di riunioni continue - dice Trabucchi - tutti gli adempimenti sono stati eseguiti i commissari hanno dato parere positivo e attendiamo solo il via formale del tribunale che arriverà, ritengo a metà di marzo». E poi «Da quel momento la società finanziata dalla cordata Antenore investimenti sarà libera di sviluppare il progetto iniziando con la bonifica del terreno».
«L'intenzione della società non è di procedere a speculazioni ma di costruire. L'investimento è previsto intorno ai 70-100 milioni di euro». Il progetto iniziale dell'architetto austriaco Boris Podrecca prevedeva due torri abbracciate di 108 metri al centro di una corona di edifici. «Più si va in altezza più aumentano i costi. Le torri saranno abbassate e resteranno gli edifici che già erano previsti a corona. Ai costruttori interessa la qualità architettonica quindi lasciare cose belle alla città dal momento che il complesso avrà davanti il parco Tito Livio».
I DEBITI
Il cammino per arrivare fino a qui è stato durissimo. I debiti complessivi della società erano 33milioni e 348mila euro. Di questi 12 milioni nei confronti del Comune (erano 15 di residuo prezzo rispetto a quanto già versato da Progetto Pp1, meno i 2,3 milioni già pagati finora per la bonifica) 10 milioni di euro nei confronti della Cassa di Risparmio, altri 5 milioni alle decine di fornitori e professionisti non pagati e ai 3,5 milioni di Edilbasso poi ridotti a 1,8 dalla procedura di concordato, che è l'ultima situazione che si sta definendo. «Il credito di Edilbasso deriva dal diritto di recesso dalla società Pp1. Ma dal momento che la società è in concordato preventivo bisogna depositare la richiesta di autorizzazione della transazione all'accordo con i pareri di commissari, liquidatori e giudice delegato. Ebbene, fatta l'istruttoria hanno depositato l'istanza di autorizzazione che sarà valutata dal giudice. Poi noi la allegheremo come ultimo documento per l'archiviazione della procedura fallimentare della Pp1».
I CONTI
Secondo l'accordo per la bonifica e la ripresa dei lavori tra la Antenore investimenti e il Comune che è allegato alla delibera di Giunta dell'1 aprile 2018, la sottoscrizione fra le parti avverrà dopo la revoca della liquidazione. In questo periodo però sono già in corso le interlocuzioni per l'approvazione del nuovo progetto che dovrà far parte del nuovo Pua, Piano urbanistico attuativo dell'area, ovvero raccontare che cosa ci sarà dentro. I lavori di bonifica dovranno partire entro 60 giorni dalla proroga o dal rinnovo dei titoli urbanistici relativi al Pua. Dunque presumibilmente inizio della bonifica entro il 2020 (occorrono 6 milioni) e cantieri nel 2021.
Mauro Giacon
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