«Ponti vecchi di cent'anni fa» Esposti in Procura e in Comune

Martedì 21 Agosto 2018
«Ponti vecchi di cent'anni fa» Esposti in Procura e in Comune
SOPRALLUOGO
PADOVA Una segnalazione è stata fatta arrivare in procura ieri pomeriggio, un'altra ha raggiunto Palazzo Moroni, sede del governo della città. Entrambe, firmate da Federcontribuenti, chiedono a magistratura e Comune di verificare la tenuta statica dei ponti dello snodo fluviale del Bassanello: ponte Scaricatore, ponte dei Cavai, ponte Isonzo e, più in là, il ponte in ferro Quattro Martiri. Perché, a detta dell'associazione, quelle strade costruite sopra l'acqua cent'anni fa, i malanni li mostrano tutti e gli acciacchi del tempo li sentono. Diventando, in alcuni casi, riparo per senza tetto.
LE STRUTTURE
Basta alzare lo sguardo per notare gli ammaloramenti del calcestruzzo del ponte Scaricatore, sui cui ogni giorno transitano per cinquecento volte il tram e centinaia e centinaia di macchine e autobus in un via-vai infinito. Viste dal basso, le arcate qualche segno del tempo lo mostrano: in alcuni punti infatti si vede l'armatura in ferro ormai arrugginita bucare la copertura di calcestruzzo. «Alla luce di quanto accaduto al ponte Morandi di Genova abbiamo avviato in tutta Italia attraverso i nostri delegati, una campagna di monitoraggio partecipativo delle opere pubbliche più vetuste - spiega Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti - Padova sarà capofila con il dossier sul ponte Scaricatore, che presenta in più punti evidenti casi di ammaloramento del calcestruzzo e crepe che reputiamo preoccupanti, tanto più che su questo ponte passano circa 500 volte al giorno in andata e in ritorno, spesso incrociandosi e quindi transitando contemporaneamente, i mezzi del tram». L'idea, in attesa che i tecnici di comune e procura valutino la tenuta delle volte, è la richiesta fatta a Palazzo Moroni di regolare i semafori in modo da poter alternare il passaggio del tram evitando che entrambi i serpentoni blu della Translohr si trovino sullo Scaricatore nello stesso momento.
I PESI
«Ciascun tram pesa 40 tonnellate, passando insieme fanno 80 tonnellate continua Paccagnella - se a ciò aggiungiamo il peso dei camion superiori ai 35 quintali capiamo benissimo che il manufatto immaginato a inizio secolo per mezzi molto più leggeri, è sottoposto a sollecitazioni che stressano un bel po' le strutture sottostanti. Che di controlli ce ne siano pochi lo dimostra anche il bivacco sotto il ponte Isonzo, segno che nessuno passa qui da mesi». Secca la replica del Comune, affidata all'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi, che rassicura Padova sui controlli e sullo stato di salute dei ponti chiamati in causa da Federcontribuenti. «Un anno fa in convenzione con l'Università di Padova è iniziata un'indagine su 70 ponti cittadini e su questa base stiamo programmando una serie di interventi dichiara Micalizzi - In particolare il ponte del Bassanello è stato controllato alcuni mesi fa: sono state rilevate alcune situazioni di degrado visivo, ma non sono stati riscontrati pericoli statici». E sul rischio di un Morandi padovano, Micalizzi frena: «Ci siamo mossi per tempo e abbiamo già messo a bilancio per il 2018 alcuni interventi, tra cui quello di un milione di euro per il cavalcavia Borgomagno, poi per i ponti della tangenziale su via Vigonovese, con un altro milione, e via Bellisario». «Il monitoraggio delle infrastrutture è importante e a Padova, anche grazie all'Università, è iniziato da tempo - ribadisce il vicesindaco Arturo Lorenzoni - l'impatto dei passaggi del tram sul ponte del Bassanello è stato analizzato in maniera attenta e con strumenti adeguati. Chiaro, non si può abbassare l'attenzione».
Nicola Munaro
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