PONTE SAN NICOLO'
«Alle tre di notte la piccola Melissa ha preso il latte

Sabato 13 Gennaio 2018
PONTE SAN NICOLO' «Alle tre di notte la piccola Melissa ha preso il latte
PONTE SAN NICOLO'
«Alle tre di notte la piccola Melissa ha preso il latte da mamma Roxana. Quattro ore dopo il suo cuoricino non batteva più». Parla con gli occhi lucidi Mihai Popa, 31 anni, originario della Romania, ma dal 2007 residente a Ponte San Nicolò.
L'8 gennaio, quando alle 7 si è alzato per andare a lavorare, ha dato un bacio a Maria Melissa, non ancora due mesi, e ha fatto la drammatica scoperta.
«Il suo corpicino era ghiacciato - ha proseguito papà Mihai - ho svegliato subito mia moglie, le ho detto di chiamare il 118. Nel frattempo ho provato in tutte le maniere a rianimarla, ma quando i sanitari sono arrivati mi hanno detto che non c'era più nulla da fare. Hanno provato per diverse ore tutte le manovre rianimatorie, ma alla fine si sono dovuti arrendere».
DISTRUTTI DAL DOLORE
Adesso Mihai è distrutto: «Quando ti muore un bimbo piccolo a seguito di una malattia, sei già preparato e sedimenti il lutto più facilmente. Melissa invece stava benissimo. Dopo aver mangiato dalla mamma abbiamo atteso che digerisse, poi l'abbiamo rimessa nella sua culla. Non un lamento, nessun pianto. Insomma un giorno come tanti altri, con due genitori che hanno fatto di tutto per seguirla in questi primi giorni di vita. Ma evidentemente anche le mille precauzioni non sono bastate. I sanitari che sono accorsi a casa nostra ci hanno detto che situazioni di questo tipo sono rarissime, fortunatamente, ma purtroppo possono capitare. Melissa è morta nel sonno senza che noi potessimo accorgerci di qualcosa e provare a salvarla».
La bimba era nata il 23 novembre scorso, di fatto non ha fatto in tempo neppure a festeggiare i due mesi di vita. In famiglia oltre a papà e mamma c'è anche un fratello più grande di otto anni. «Anche lui ora è sconvolto, continua a chiedermi di Melissa, a dirmi che vuole abbracciare la sua sorellina».
Giovedì il corpicino di Melissa, dopo il funerale, è stato sepolto nel cimitero di Ponte San Nicolò dopo l'ultimo straziante abbraccio dei genitori. «Vorrei trovare uno scultore in grado di farmi un angioletto in marmo da mettere sulla lapide. E' il minimo che posso fare per ricordarla degnamente. Spero di avere la forza di rialzarmi quanto prima e di riempire d'amore mio figlio e Roxana. Mai avrei pensato di dover vivere un dolore di questa portata».
Mihai Popa, che ieri pomeriggio ha ricevuto la visita anche del fratello, lavora come operaio alla Meccano Production di Campodarsego. Mamma Roxana invece, prima di partorire Melissa, si arrangiava con qualche sporadico lavoretto nelle case del vicinato. «Siamo una famiglia umile - ha precisato - ma onesta. Abbiamo trascorso un Natale felice e un fine anno di festa tutti insieme. E' naturale che al centro dell'attenzione vi fosse Melissa. Era il suo primo Capodanno. Adesso le decine di foto fatte durante le festività sono quel poco che ci è rimasto di nostra figlia. Eravamo una famiglia felice, adesso non sarà più come prima».
MORTE BIANCA
Sul corpo di Melissa, su richiesta dell'autorità giudiziaria, è stata effettuata l'autopsia per fugare ogni tipo di dubbio: «Mi auguro che i medici professionisti, che si occupano di morti bianche, riescano con il sacrificio di Melissa a salvare in futuro altre giovani vite. Siamo una famiglia cattolica, non abbiamo rabbia, preghiamo solo per la nostra bimba che non meritava una fine così».
La famiglia Popa, oltre alla solidarietà e all'affetto dei vicini di casa, ha ricevuto negli ultimi giorni anche la visita del sindaco Enrico Rinuncini che si è detto disponibile ad aiutare Mihai, Roxana e il loro bambino. «Storie come queste distruggono nel profondo - ha detto il primo cittadino - fin da subito mi sono messo a disposizione di questa famiglia. Faremo di tutto per sostenerli sia economicamente che psicologicamente anche attraverso i nostri servizi sociali. Ho avuto modo di conoscere i genitori di Melissa, sono due persone meravigliose, abituate ad arrangiarsi per sbarcare il lunario, che si sono integrate alla perfezione nel nostro tessuto sociale.
Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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