POLIZIA LOCALE
PADOVA I carabinieri e un consulente nominato dalla Procura di

Venerdì 17 Novembre 2017
POLIZIA LOCALE
PADOVA I carabinieri e un consulente nominato dalla Procura di Padova ieri nel comando della Polizia Locale di via Gozzi. I militari e il tecnico hanno acquisito copia di materiale informatico relativo all'inchiesta sulla gestione degli appalti in capo alla polizia locale all'epoca dell'ex comandante Antonio Paolocci. I tre sono arrivati nel primo pomeriggio e sono rimasti nella sede del comando fino a sera.
PC AL SETACCIO
I militari e il consulente della Procura per ore hanno scartabellato negli hard disk dei computer del comando e hanno acquisito nuovi atti che erano sfuggiti durante la prima visita delle forze dell'ordine, avvenuta ancora a giugno. Le ipotesi di reato su cui la Procura sta indagano nell'ambito del fascicolo aperto a seguito dell'esposto dell'ex assessore Maurizio Saia, sono turbativa d'asta, falso e abuso d'ufficio al momento a carico di ignoti. Lo stesso Antonio Paolocci non risulta indagato.
CORTE DEI CONTI
L'ex numero uno di via Gozzi pochi giorni fa è stato citato in giudizio dal sostituto procuratore generale della Corte dei conti, del Veneto, Chiara Imposimato, assieme alla sua ex vice, Maria Luisa Ferretti, ai quali è stato chiesto di risarcire complessivamente oltre 3 milioni e 800 mila euro per il condono delle multe fatte dagli autovelox fatti installare dalla precedente amministrazione nel 2014.
EX NUMERO UNO
L'ex comandante, uomo di fiducia dell'ex sindaco Massimo Bitonci, che il leghista ha fortemente voluto al suo fianco per la sua esperienza di comandante di Cittadella, durante la sua esperienza amministrativa nel capoluogo. Cinquantasette anni, lombardo, laureato il Scienze politiche, Paolocci è diventato capo dei vigili di Cittadella nel 1997 e per anni è stato il braccio operativo di Bitonci quando era alla guida della città murata. In modo particolare si era occupato degli aspetti tecnico-operativi delle ordinanze emanate dal sindaco leghista. Questo il motivo per cui Bitonci aveva deciso di portarlo con sé a Padova quando è stato eletto primo cittadino del capoluogo.
L'ESPOSTO DEL PD
Nel 2015 il Partito democratico aveva presentato contro di lui l'esposto all'Autorità anti corruzione contro l'assegnazione della riscossione delle multe alla Megasp (in associazione con Telerete), il tutto tramite affidamento diretto (da 381mila euro) in virtù di una gara vinta nel 2012. Il punto è che la gara in questione riguardava le sanzioni amministrative, non le violazioni la Codice della strada. Non solo. Il rapporto diretto dell'ex comandante con Bitonci che, sistematicamente, scavalcava anche l'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia, è stato uno dei motivi delle dimissioni di quest'ultimo. Dimissioni che hanno dato il colpo di grazia alla giunta leghista.
Non solo guai giudiziali, però. In due anni e mezzo, infatti, l'ex comandante non è mai riuscito ad entrare in sintonia con i suoi uomini. Non si contano infatti gli scontri con le varie sigle sindacali, soprattutto sulle questioni legate alla riorganizzazione del corpo. Scontri dopo i quali era costretto a far da mediatore Saia. Ora, però, Paolocci rischia di dover pagare ad altissimo prezzo la decisione di aver assunto la guida della Polizia municipale padovana. Anche per decisioni che hanno avuto un preciso indirizzo politico.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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