Pneumologia, la demolizione non è ancora cominciata

Giovedì 18 Luglio 2019
Pneumologia, la demolizione non è ancora cominciata
LA SITUAZIONE
PADOVA Attenzione, la palazzina di Pneumologia è chiusa per demolizione. Il cartello parla chiaro. La zona è transennata, le operazioni di smantellamento sono iniziate dopo Pasqua, con l'eliminazione dello scalone esterno che, sul retro, saliva di tre piani. Svuotato l'edificio ancora in febbraio di uomini e attrezzature, sono stati tolti arredamenti, macchinari, infissi, sistemi di illuminazione, casse per pagare i ticket.
Tutto quello che si può riutilizzare, verrà riutilizzato, giurano i tecnici, come ad esempio le porte elettriche scorrevoli. Sono state chiuse le utenze, da tempo non passa più corrente elettrica. Murate le porte, eliminate le finestre, la struttura verrà impacchettata con una speciale copertura che consentirà a un escavatore di buttar giù l'edificio senza sollevar polvere e senza creare troppo rumore in un'area così delicata com'è il perimetro ospedaliero, con tutt'attorno attività di ricovero e cura che continuano.
Intanto a metà luglio 2019, la palazzina è ancora su. Fermo restando che il cronoprogramma più volte citato dal direttore generale Luciano Flor ogniqualvolta gli si domandava la tempistica, fissa al 20 dicembre 2020 la data di fine lavori. Ovvero dieci giorni prima del termine del suo mandato alla guida dell'Azienda ospedaliera universitaria. Da qui, un anno e mezzo. Tempo sufficiente per demolire il vecchio, e ricostruire il nuovo (1.860 metri quadrati per sette piani, all'interrato impianti tecnici).
Entro novembre il piazzale sarà completamente libero e pronto per veder sorgere la nuova Pediatria, ha ripetuto recentemente Flor. Una cosa è sicura: radere al suolo la Pneumologia costerà complessivamente 600mila euro. L'intervento rientra nel quadro economico di spesa di complessivi oltre 61 milioni di euro accantonati per la nuova Pediatria.
Dopo un sopralluogo per l'esecuzione dei lavori di sistemazione del terzo piano, ala ovest dell'odierna struttura progettata settant'anni fa dall'architetto Daniele Calabi - interventi necessari per adibire l'area ad ambulatori e studi medici - i tecnici avevano constatato la presenza di tubazioni idriche rivestite in asbesto.
E' scattato così l'iter per il piano di bonifica. La zona fino a un anno fa era occupata da ambulatori pediatrici, poi spostati altrove per ristrutturare il piano utile ad accogliere le attività sfrattate dalla vicina palazzina di Pneumologia. Il trasloco, per quanto riguarda l'assistenza resa all'infanzia, era terminato con la fine dell'inverno: trasferiti oltre cento operatori pediatrici, il guaio era che la sistemazione rimaneva provvisoria in quanto gli spazi del terzo piano di Pediatria non erano ancora pronti ad accogliere in modo stanziale le attività prima in Pneumologia.
Federica Cappellato
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