Plateatici, Giordani attende l'incontro: «Serve buon senso»

Mercoledì 16 Ottobre 2019
Plateatici, Giordani attende l'incontro: «Serve buon senso»
IL CASO
PADOVA «Buon senso». In due minuti di intervento sul caso-plateatici, Sergio Giordani ripete questa parola tre volte. La chiave per sbrogliare la matassa, dal suo punto di vista, sta tutta qui. «Bisogna incontrarsi e trovare soluzioni, con buon senso» dice il sindaco di fronte alla delicata partita che vede da un lato la Soprintendenza e dall'altro gli esercenti, con il Comune a cercare una difficile mediazione.
Dopo gli assessori Bressa e Bonavina, ieri il tema è stato affrontato anche dal primo cittadino, a margine della presentazione del Festival di cultura paralimpica nella sede dell'università. «Ho conosciuto il nuovo Soprintendente, l'architetto Tiné: è una persona di buon senso e sono convinto che presto troveremo una soluzione. È chiaro che Padova non può essere un museo - le parole di Giordani - ma è altresì chiaro che le piazze non possono essere completamente un ristorante, quindi bisogna trovare con buon senso una soluzione. Noi stiamo incrementando a doppia cifra ogni anno il turismo, di conseguenza devono funzionare anche i servizi. Capisco che Padova è una città molto importante sotto l'aspetto culturale, candidata Unesco, per cui il Soprintendente ha giustamente tutta l'intenzione di preservarla. Sono convinto che le associazioni di categoria, l'assessore Bressa e il Soprintendente troveranno una soluzione. Forse in questi anni abbiamo lasciato troppo andare - ammette il sindaco - ora basta rimettersi in linea e con buon senso trovare una soluzione definitiva». Il 30 ottobre le parti si troveranno faccia a faccia in una riunione molto attesa, e il sindaco non nasconde l'ottimismo: «Il pallino è in mano alla Soprintendenza - ricorda - ma sono convinto che con il dialogo risolveremo il problema».
I DIVIETI
Il caso è scoppiato a giugno con i paletti imposti dalla Soprintendenza ai locali del centro per assicurare il decoro dei complessi monumentali. Sono coinvolte 69 attività. Uno dei punti principali riguarda gli ombrelloni: possono essere aperti solo tra giugno e settembre tra le 11.30 e le 17. Questo mese è entrata in atto la riorganizzazione per quei locali che non devono modificare le dimensioni del plateatico, a gennaio saranno coinvolte anche le attività che dovranno fare modifiche più consistenti. Sono una ventina i gestori che, di fronte ai legali chiamati dall'Appe, si sono detti pronti a fare ricorso al Tar. L'azione legale prenderebbe di mira da una parte la Soprintendenza e dall'altra il Comune. «Abbiamo studiato i vari profili di contestazione - ha spiegato l'avvocato Antonio Cimino - e abbiamo riscontrato che negli anni il Comune di Padova ha rilasciato oltre 200 concessioni senza autorizzazione della Soprintendenza. Alla Soprintendenza, invece, contestiamo di non aver coinvolto la Regione e di non aver informato preventivamente gli esercenti». Si cerca un punto d'incontro per evitare il contenzioso.
G.Pip.
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