Piazza Craxi: scontro sulla delibera di giunta

Mercoledì 29 Gennaio 2020
OSPEDALETTO
Un libro, un film, tante celebrazioni e altrettante polemiche. Non è mancato nulla, nelle ultime settimane, in occasione del ventennale della morte di Bettino Craxi. La figura dell'ex presidente del Consiglio e segretario del Partito Socialista, coinvolto nell'inchiesta di Tangentopoli e poi esiliato in Tunisia, continua a far discutere. «Grande statista» o «latitante scampato alla giustizia italiana»? La domanda ora divide anche il comune di Ospedaletto, dove il sindaco Giacomo Scapin (lista civica di centrodestra) ha portato e approvato in giunta un atto di indirizzo per la variazione del nome di una piazzetta del centro: da Giuseppe Parini a Bettino Craxi.
Su Facebook la polemica è scoppiata immediatamente. «Come si fa ad eliminare il nome di un poeta per far posto a Craxi?» è la domanda che si pongono molti. Coincidenza vuole che si chiamasse proprio Parini (Andrea) anche un fedelissimo di Craxi, il segretario regionale lombardo del Psi finito anche lui nelle mire della magistratura.
È lo stesso sindaco Scapin a spiegare la scelta: «Nelle ultime settimane si è parlato molto di Craxi e allora ho portato in giunta un atto di indirizzo. Non si tratta di una decisione già presa, è solo l'avvio di un iter per valutare la fattibilità amministrativa. Dovranno essere sentite sia la Prefettura sia la Soprintendenza. Per alcuni Craxi è stato un grande statista, per altri un latitante da condannare. Dopo vent'anni credo sia giunta l'ora di discuterne con un occhio storico e non solo politico».
Ma il sindaco da che parte sta? «Non sono un grande fan - spiega - ma riconosco che abbia compiuto delle buone azioni e che lo spessore dei politici dell'epoca fosse in molti casi ben maggiore rispetto a quello attuale». E la scelta di cancellare il poeta Parini? «Non sapevamo nemmeno che quella piazzetta si chiamasse Parini, non c'è nemmeno una targa visibile. Siccome lì c'è piazza Pertini e via Moro, avevo pensato di dedicare la piazzetta ad altro personaggio-chiave della Storia italiana. Ma se la maggioranza non sarà d'accordo ci fermeremo».
G.Pip.
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