Pezzi di marijuana nelle celle dei detenuti

Martedì 12 Febbraio 2019
Pezzi di marijuana nelle celle dei detenuti
IL BLITZ
PADOVA É stato un blitz in grande stile. Sabato pomeriggio, per cinque ore la Casa di Reclusione di via Due Palazzi è stata letteralmente invasa dalle forze dell'ordine. Centoquaranta uomini diretti dal generale Lorenzo Oscar Silvestrelli, direttore dell'ufficio sicurezza del Provveditorato di polizia penitenziaria, hanno setacciato palmo a palmo celle e spazi comuni dell'istituto. Con i decreti di perquisizione firmati dal procuratore Valeria Sanzari e dal sostituto Sergio Dini, i carabinieri del Reparto operativo e del Nas, i poliziotti della Squadra mobile con i colleghi del Reparto Mobile, militari e agenti delle squadre di polizia giudiziaria della Procura si sono messi alla ricerca di droga, telefoni cellulari e chiavette usb. Nelle settimane passate erano infatti giunte in Procura alcune segnalazioni di traffici illeciti, in particolare di sostanze stupefacenti, tra le celle dei detenuti. Interi piani del carcere sono stati quindi passati al setaccio, con l'ausilio di reparti specializzati della polizia penitenziaria, provenienti dagli istituti di Trento e Tolmezzo. Agenti abituati a smontare letteralmente una cella in pochi attimi con un cacciavite e a perlustrarla in ogni angolo. I detenuti, d'abitudine un paio per cella, venivano perquisiti e trasferiti nello spazio comune. Poi scattava la perlustrazione. Un meticoloso e accurato lavoro di bonifica che ha richiesto diverse ore.
IL QUINTO PIANO
É stato passato al setaccio in particolare il quinto piano della Casa di Reclusione, quello che ospita i detenuti in regime di massima sicurezza, con una cospicua presenza di ergastolani. Il grande sforzo prodotto dalle forze dell'ordine non ha però fornito risultati incoraggianti sotto il profilo investigativo: in alcune celle sono stati scoperti e recuperati piccoli quantitativi di marijuana. Di telefoni, sim card e chiavette usb invece nessuna traccia. Da ambienti vicini alla Procura filtrano comunque parole di soddisfazione. Dopo le maxi inchieste degli anni passati che hanno dipinto il Due Palazzi come un parco divertimenti (nel 2014 fu accertato un diffuso sistema di corruzione interna, ndr), per la prima volta non si registrano sequestri importanti. Con tutta probabilità l'intensificazione dei controlli ha scoraggiato molti detenuti dal proseguire con i traffici illeciti.
Oltre alle celle e ai corridoi sono stati perquisiti a fondo gli spazi abitualmente frequentati durante le attività ricreative, come la biblioteca, la sede della rivista Ristretti Orizzonti, e i laboratori di manualità, tra cui la rinomata pasticceria dove vengono prodotti i famosi panettoni della cooperativa Giotto.
IN PASTICCERIA
É qui che i militari del Nucleo Anti Sofisticazione hanno rilevato alcune irregolarità di natura amministrativa. Al punto da convocare d'urgenza al Due Palazzi il legale rappresentante della Giotto Nicola Boscolo Boscoletto. I Nas hanno riscontrato alcune violazioni del cosiddetto manuale di autocontrollo HACCP, ovvero le rigide regole di conservazione degli alimenti sotto il profilo dell'igiene e della sicurezza. In particolare non sarebbe stato adeguatamente controllato il rispetto delle temperature necessarie alla conservazione dei prodotti utilizzati nelle lavorazioni di pasticceria. La cooperativa Giotto se la caverà con alcune sanzioni di natura amministrativa.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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