Pediatra, il libro per raccontare un secolo di eccellenza

Venerdì 10 Dicembre 2021
Pediatra, il libro per raccontare un secolo di eccellenza
L'INIZIATIVA
PADOVA Il racconto affonda le radici nel passato remoto, dal quale emergono elementi di prestigio per Padova. Però guarda anche all'oggi e al domani, in cui il centro si conferma un punto di riferimento europeo. Si basa su tali presupposti, infatti, il libro La Pediatria a Padova. Una storia secolare (edizioni Laterza), curato di Franco Zacchello, Giorgio Perilongo e Giovanni Silvano, che verrà presentato domani alle 16,30 in Sala dei Giganti al Liviano.
Incipit, come ha spiegato lo stesso Perilongo, direttore del Dipartimento di Salute della donna e del bambino, è stato un preciso mandato dell'ex rettore Rosario Rizzuto per celebrare gli 800 anni dell'Ateneo, ma anche per fare il punto sulle nuove prospettive di ricerca e cura dei pazienti pediatrici. In pratica quindi, il volume, che riporta le prefazioni del governatore Luca Zaia, dello stesso Rizzuto, della presidente della Società italiana di Pediatria Annamaria Staiano, e la postfazione della rettrice Daniela Mapelli, celebra nella prima parte la lunga e pionieristica storia della pediatria padovana, e nella seconda i motivi per cui ora è un'eccellenza per la ricerca e le cure.
LE MOTIVAZIONI
«Siamo consapevoli - osserva Perilongo - dei primati della nostra Pediatria. Ricordo la pubblicazione nel 1472 del primo testo dedicato esclusivamente alla malattie del bambino, scritto da Paolo Bagellardo da Fiume, poi l'istituzione qui nel 1882 della prima cattedra universitaria d'Italia, affidata a Dante Cervesato, e, infine, l'apertura 7 anni dopo della prima Clinica Universitaria Pediatrica. Inoltre, l'idea di costituire la Società Italiana di Pediatria è stata lanciata sempre all'ombra del Santo, durante un congresso del 1889». «La seconda metà dei capitoli - ha aggiunto lo specialista - focalizza l'attenzione nel periodo più recente, partendo dalla fine degli anni Settanta, quando la Clinica pediatrica è diventata un ospedale per i bimbi, all'interno di un grande nosocomio. E attualmente siamo uno degli 11 centri che fanno parte dell'Associazione ospedali pediatrici d'Italia, tra i quali c'è il Bambin Gesù di Roma. Qui si è anticipato il modello multispecialistico di reparto per i più piccoli, in cui il bambino ha la propria identità e peculiarità, sia biologica che psicologica. La bocciatura del progetto-Botta, però, ha rappresentato la perdita di un'occasione storica unica per lo sviluppo della Pediatria patavina. Dal 1956, la nostra casa è la palazzina progettata dall'architetto Calabi: oggi è come guidare un'auto di 60 anni fa e per questo attendiamo al più presto la realizzazione, già decisa, della nuova sede».
I NUMERI
I dati evidenziano l'imponente mole di lavoro che svolge la struttura: nel 2019 i ricoveri in area pediatrica sono stati 10.529, in area ostetrico-ginecologica 5.728; sempre nel 2019 sono stati operati 2.316 bambini e sono stati effettuati 53 trapianti (6 di fegato, 14 di rene e 33 di midollo). I numeri salgono poi per le prestazioni ambulatoriali, che sono state oltre 316 mila, mentre gli accessi al pronto soccorso pediatrico hanno toccato quota 25.580. Una fotografia a parte merita il 2020 che ha visto il dilagare del Covid: 3.500 gli accessi al pronto soccorso, 83 i ricoveri pediatrici e 53 gli ostetrici, e oltre 15 mila tamponi eseguiti sui bimbi.
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci