Passo Fiorine, discarica a Ferragosto

Mercoledì 19 Agosto 2020
Passo Fiorine, discarica a Ferragosto
TEOLO
Le raccomandazioni della vigilia si erano sprecate. C'era chi aveva fatto appello al senso civico e chi, più accoratamente, al senso di rispetto per una delle aree più amene dei colli. Ma è stato come predicare nel deserto. Ancora una volta, come gli altri anni, le orde dei villeggianti che hanno dato l'assalto al Parco delle Fiorine sul Monte della Madonna a Ferragosto hanno lasciato il segno tangibile del proprio passaggio. Attorno ai cassonetti già stipati all'inverosimile sono stati ammassati quintali di rifiuti senza alcuna distinzione fra plastica, carta e umido. Lunedì mattina, a festa conclusa, c'è voluto addirittura un camion per le squadre di Etra che hanno caricato tutto e portato in discarica. Dopo il danno non è mancata la beffa per il Comune che dovrà, attraverso i propri contribuenti, pagare il conto lasciato dai villeggianti. La quantità di rifiuti non stoccati destinati all'inceneritore inciderà maggiormente sui costi di smaltimento.
LO SFREGIO
Uno sfregio per l'amministrazione collinare che negli ultimi anni si era distinta fra i comuni più virtuosi nella raccolta dei rifiuti. La discarica delle Fiorine ha fatto insorgere gli abitanti. «Non è giusto hanno detto nel fitto coro di proteste raccolte dai social che siano i contribuenti locali a pagare per l'inciviltà di quanti vengono da fuori. Fruiscono delle nostre strutture. E ci lasciano le immondizie come ringraziamento». Arrabbiato al pari dei suoi concittadini è anche il primo cittadino Moreno Valdisolo. Il quale ha disposto nei prossimi giorni un vertice d'urgenza con l'Ente Parco, la Provincia ed Etra per mettere fine all'indecoroso spettacolo. «Sono molti gli enti interessati al Parco delle Fiorine ha fatto sapere ma non è giusto che sia Teolo a sopportare il carico più gravoso degli aspetti manutentivi dell'area».
Quanto amareggia gli amministratori è constatare come centinaia di persone, tutte provenienti da fuori comune, non portino rispetto per il territorio che li accoglie e per chi ci abita. «Noi facciamo il possibile ogni anno - ha continuato il sindaco - per porre a disposizione strutture come panche tavoli, i caminetti dei barbeque. La risposta dei gitanti? Vengono carichi di cose e poi se ne vanno, senza preoccuparsi di cosa lasciano per terra». Pure l'assessore alla Sicurezza, Valentino Turetta era stato inutilmente prodigo di raccomandazioni. «Teolo - aveva detto alla vigilia di Ferragosto - non possiede un inceneritore in loco. I rifiuti vanno raccolti». Dopo l'ennesimo schiaffo da parte dei villeggianti, l'amministrazione collinare vuole sia posta la parola fine allo scempio. E pretende che anche gli enti cointeressati all'area siano altrettanto decisi ad usare il punto di ferro. Agli estremi rimedi avrebbe voluto ricorrere da tempo il vicesindaco Sanvido. «Ho più volte insistito per togliere definitivamente tutti i cassonetti ed i cestini dal parco ha detto e mettere al loro posto decine di vigilanti abilitati a sanzionare chi semina immondizie nell'area. Ho sempre sostenuto che questo è l'unico sistema per porre la parola fine allo scempio cui assistiamo da tempo. Ma l'amministrazione finora ha voluto cercare, nello spirito di accoglienza, la via del dialogo e della dissuasione». Non è detto, dopo l'ennesima risposta dei gitanti che stavolta il vicesindaco non sia ascoltato.
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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