Particelle d'acciaio sulla pelle: la lotta di Sergiu e Marian

Mercoledì 16 Maggio 2018
Particelle d'acciaio sulla pelle: la lotta di Sergiu e Marian
I FERITI
PADOVA Non sono solo le ustioni a preoccupare i medici che hanno in cura Sergiu Todita e Marian Bratu. Tutto il corpo dei due operai, infatti, è ricoperto di particelle di acciaio, con gli schizzi che si sono solidificati nelle profonde ustioni che hanno devastato il corpo delle due vittime più gravi dell'incidente delle Acciaierie Venete di domenica. Questo, dunque, potrebbe causare un avvelenamento da metalli pesanti.
I medici del centro Grandi ustionati di Padova e di Cesena, dove sono ricoverati Bratu e Todita, al momento non possono fare altro che attendere che le condizioni generali dei due migliorino. Impossibile, in questo momento, pensare di poterli operare per rimuovere il metallo e fare un trapianto di pelle. I parametri vitali di entrambi gli operai sono stabili, ma i medici non sciolgono la prognosi: sono ancora entrambi in pericolo di vita.
Giorni di incertezza che si trasformano in preghiera e speranza per familiari e amici di Todita e Bratu.
In via Liberi, all'Arcella, dove il primo, moldavo di 39 anni, vive con la moglie e la figlioletta di 14 anni, sperano tutti che Sergiu riesca a superare le conseguenze del terribile incidente del quale è rimasto vittima durante il suo turno di lavoro. È una coppia felice, assicurano i vicini, quella formata da Rodica e Sergiu, una persona solare, cordiale, simpatica e di compagnia, come lo descrivono gli amici. Il trentanovenne, è arrivato in Italia diversi anni fa da Orhei, una piccola città della Moldavia centrale, dove vive ancora il padre, mentre la madre è deceduta di recente. A Padova ha trovato lavoro alle Acciaierie Venete dove è impiegato anche uno dei suoi amici più cari, originario della stessa città della Moldavia. Una terra dove Todita torna spesso per incontrare non solo i familiari ma anche gli amici, e della quale mostra orgoglioso le bellezze suggestive come testimonia il suo profilo Facebook. Una personalità estroversa la sua, che si esprime anche nei diversi hobby che coltiva.
Dopo giorni di silenzio, Valerica Bratu fa capolino sulla sua pagina Facebook per ringraziare chi è vicino alla sua famiglia: «Continuate a pregare per Marian. E grazie a tutti per le parole di solidarietà e vicinanza».In via Pavese tutti i condomini del palazzo le stanno accanto e la proteggono come fossero tutti una grande famiglia. E sono proprio loro che in questi giorni si occupano dei due figli della coppia. «La comunità di Cadoneghe, e quella di via Pavese in particolare, sta dando prova di grande umanità, vicinanza e di cittadinanza solidale ha detto il sindaco Michele Schiavo ma non mi stupisce perché Cadoneghe è così». Fin dalle prime ore dopo l'infortunio, il primo cittadino ha subito cercato di contattare Valerica al cellulare, inviandolo un messaggio a nome suo e di tutta la comunità. «Oggi (ieri, ndr), mi ha risposto, chiedendo di continuare a pregare e di portare i ringraziamenti a tutti prosegue Schiavo In questi giorni ho anche ricevuto molte proposte e disponibilità di aiuto alla famiglia: i genitori della scuola elementare dove è iscritta la bambina, ma anche della scuola media frequentata dal fratello, si sono offerti da dare un contributo o un aiuto in caso di bisogno.Tra l'altro la figlia minore domenica, nell'ambito della tradizionale manifestazione Consigliamoci, sarà tra i 21 bambini stranieri ai quali sarà conferita la Cittadinanza Onoraria».
Marina Lucchin
(Hanno collaborato
Lorena Levorato
e Luisa Morbiato))
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