Parcheggio Prandina: guerra sui posti auto

Martedì 12 Novembre 2019
GLI SPAZI
PADOVA Il parcheggio alla Prandina si farà, ora resta da capire quanti posti auto verranno realizzati all'interno dell'ex caserma. E'questo il messaggio che è arrivato ieri da Arturo Lorenzoni. Il vicesindaco, pur non nascondendo tutte le sue perplessità nei confronti di un progetto di cui farebbe volentieri a meno, cerca però di non perdere il realismo, poichè si tratta di un progetto che una parte consistente dei padovani chiede da anni e su cui il sindaco Sergio Giordani ha messo la faccia.
SIMULAZIONI
«Il settore Mobilità - ha spiegato ieri Lorenzoni - sta realizzando delle simulazioni per capire quanti posti auto si possono realizzare all'interno dell'area». Alla domanda di quanti potrebbero essere questi posti, il vicesindaco si è trincerato dietro una citazione pirandelliana : «Potrebbero essere uno, nessuno o centomila». Ma «aldilà delle suggestioni letterarie - ha aggiunto - ora non sono in grado di fare alcuna ipotesi. Prima servono i dati delle simulazioni». Detto questo, però, Lorenzoni ha messo i suoi paletti: «Il dimensionamento della Prandina non potrà prescindere dalla viabilità della zona. È chiaro che un parcheggio troppo grande rischierebbe di congestionare tutte le strade circostanti e questo rischia di diventare un problema. Sul progetto non bisogna partire da posizioni preconcette ha detto ancora l'esponente arancione Detto questo, però, io continuo a credere che un'ottima risposta alle richieste di sosta del centro storico potrebbe essere l'autosilo all'ex Canova in via Sarpi». «Oltre a questo ha concluso è di fondamentale importanza portare avanti una campagna di informazione legata alle centinaia di posti auto a ridosso del centro storico che la stragrande maggioranza degli automobilisti non conosce». Insomma, il messaggio che arriva da Lorenzoni è chiaro: sì al parcheggio alla Prandina, ma più piccolo possibile.
CARICHI
«Anche se un po' tardivo ha commentato ieri pomeriggio il presidente dell'Ascom Patrizio Bertin il ripensamento di Lorenzoni sulla Prandina è sicuramente una buona notizia che deve esse accolta con soddisfazione». Fatta la premessa, Bertin non ha nascosto un po' di preoccupazione per i rischio che, alla fine, l'ex caserma possa ospitare un mini parcheggio. «Arrivati a questo punto, l'amministrazione comunale deve dimostrare un po'di coraggio ha concluso il rappresentante dell'Ascom È sotto gli occhi di tutti che corso Milano non è più in grado di sopportare i carichi di traffico a cui è sottoposto. L'unica soluzione per risolvere il problema è quella di realizzare una maxi area di sosta all'interno dell'ex caserma. Lo ripeto, perché questo accada, la giunta Giordani deve dimostrare che ha coraggio».
«Per carità, benissimo che Lorenzoni ora ci dica che il parcheggio alla Prandina si può fare - ha premesso, invece, il presidente dell'Associazione commercianti del centro storico Massimiliano Pellizzari ma un'area di sosta da 300-400 posti non avrebbe alcun senso».
IPOTESI
«Non sono io a dirlo - ha continuato Pellizzari - ma i numeri: in corso Milano abbiamo già perso una sessantina di posti auto. A breve, poi, è destinato a chiudere il park di piazzale Boschetti che ospita circa 270 auto. In prospettiva è destinato alla chiusura anche il parcheggio di piazza Insurrezione dove ci sono 256 posti. In pratica, a breve il centro dovrà rinunciare a oltre 450 posti auto. Di fatto, se tutto va bene, l'ipotesi messa in campo dall'amministrazione Giordani rischia di mantenere lo status quo. Così non si va da nessuna parte. Per noi si può iniziare a ragionare solo ipotizzando un'area di sosta in grado di ospitare 800 macchine».
«A chiederlo non sono solamente i commercianti iscritti all'Acc - ha concluso - Nei giorni scorsi, infatti, più di 1000 persone sono venute ai nostri banchetti per rispondere al questionario sulle priorità legate alla mobilità cittadina. La gente ha bisogno di risposte concrete, non di buoni propositi. Con la Prandina si rischia di perdere un'occasione storica per la nostra città».
Alberto Rodighiero
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