Palazzo del turismo, si cercano privati

Giovedì 7 Maggio 2020
Palazzo del turismo, si cercano privati
MONTEGROTTO
Un piano di partenariato pubblico privato per rimettere in piedi il Palazzo del Turismo. E farne un polo di richiamo culturale non solo per Montegrotto, ma per tutte le progettualità di spettacolo espresse dall'area Colli. L'Amministrazione sampietrina e la Provincia di Padova sono a buon punto nel definire un'intesa che consentirà alla giunta della città termale di individuare un partner privato disposto a finanziare con circa 3 milioni di euro la ristrutturazione, l'adeguamento a norma e l'ammodernamento del colosso di via Scavi, che dopo aver funzionato per anni in modo precario è ora definitivamente chiuso al pubblico. Fondamentale è il nulla osta della Provincia di Padova, proprietaria dello stabile, perché l'accordo possa andare in porto. «Siamo impegnati a definire con Palazzo S. Stefano spiega infatti il sindaco Riccardo Mortandello una convenzione che ci consentirà di avviare una gara pubblica per l'individuazione di un partner privato, disposto ad investire la somma necessaria alla riqualificazione della struttura. L'intervento del partner che si qualifica come una sorta di finanza di progetto non rappresenta un prestito né quindi una forma di indebitamento. L'Amministrazione si impegnerà a restituire l'investimento in un termine pluri decennale. Ma solo in questo modo sarà possibile individuare una fonte di finanziamento adeguata per rimettere in funzione una struttura che negli ultimi anni si è incamminata in modo inarrestabile verso il degrado».
STORIA
La storia recente e meno recente del Palazzo di via Scavi, costruito negli anni '80 per qualificarsi subito come fiore all'occhiello degli investimenti turistici e della promozione delle attività alberghiere, è stata contraddistinta da una duro braccio di ferro fra la Provincia e le precedenti amministrazioni cittadine. Palazzo S. Stefano infatti, forte di un contratto di comodato d'uso valido un trentennio, aveva sempre imputato al Comune di Montegrotto oneri di gestione che si sono fatti con il tempo sempre più pesanti, anche a fronte di crescenti richieste di manutenzione straordinaria. A dare forse il colpo di grazia al funzionamento della struttura è stata la rovinosa alluvione del 2010 che ha messo fuori uso gli impianti elettrici, devastando spogliatoi e magazzini. L'unica a sopravvivere è stata la suggestiva sala panoramica al piano superiore del complesso, che ha ospitato sino a tre anni fa l'aula consigliare cittadina. Le copiose infiltrazioni dal soffitto, ridotto ormai a colabrodo, hanno alla fine reso necessaria la chiusura totale del complesso, piombato in un rapido degrado. L'occasione di rilancio del Palaturismo, si prospetta ora più unica che rara. «Abbiamo elaborato dopo mesi di attento lavoro ha ancora chiarito il primo cittadino una bozza d'intesa che riproporremo alla Provincia. Si tratta di superare di comune accordo alcuni ostacoli come quelli legati alle garanzie e fideiussioni che ci saranno chiesti. Non nascondo l'ottimismo nel poter finalmente avviare il tanto atteso progetto di partenariato pubblico privato, anche alla luce dell'interesse informalmente manifestato da alcuni istituti bancari, interessati ad intervenire nel progetto. Dopo anni di inutili polemiche, ecco dunque un piano fattibile e concreto. Se chi ci ha preceduto avesse avuto l'accortezza di supportarlo, il Palazzo del Turismo sicuramente vivrebbe ancora». Il progetto oltre che finanziariamente è ambizioso anche dal punto di vista culturale. E mira infatti a creare nell'area euganea a termale una sorta di teatro stabile con tutta una serie di attività collaterali in grado di qualificarsi come elemento propulsivo delle realtà artistiche locali. La scommessa è impegnativa. Ma il sindaco Mortandello è davvero deciso a non perderla. «A mio avviso - conclude - non ci restano altre carte da giocare per il recupero della struttura».
Lucio Piva
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